lunedì 22 gennaio 2007

Il coraggio di parlare di se stessi

Chissà perché è così difficile trovare il coraggio di parlare di se stessi... Per me lo è molto. Ci sono cose che non ho mai detto a nessuno della mia vita, e che ora come ora non avrei mai il coraggio di dire, pur sapendo che è stupido farlo. Non le dirò neppure ora, ma devo ammettere pubblicamente che queste cose esistono. Un primo passo per ammettere i problemi che ho, analizzarli, capirli e superarli.

Eh no, non sono quel guascone allegro che sembro quando scrivo dei miei sogni o delle mie giornate. A volte divento cupo, triste, comincio a parlare seriamente e in quel momento (pur non riuscendo ad essere completamente serio, dato che cazzate ne scrivo comunque) mi accorgo che, sotto la mia facciata di persona allegra e scherzosa, sto tutt'altro che bene.

Una volta i momenti brutti li superavo mandando lunghissime e-mail a una mia amica, che ora sembra scomparsa, dato che le ho inviato mail ma sembra non aver mai tempo per rispondere. Sarò così palloso? Chissà... fatto sta che non ricevo sue notizie da mesi ormai, sembra che questa tanto decantata amicizia sia finita. Non so per colpa di chi, ma non riesco a trovare una responsabilità mia in tutto questo. Un giorno magari ci chiariremo... fatto sta che mi era gia successo, che la persona con cui mi confidavo sparisse nel nulla dopo un po'. Non è nemmeno da dire che ci abbia provato o roba del genere, sono troppo timidone per provarci con una ragazza quando non me ne frega nulla del rapporto che ho con lei, figuriamoci se ci provo con una ragazza con la paura di rovinare un rapporto di amicizia (Paura? Forse certezza, dato che sulla questione amore sono pessimista come non mai...). Ora come ora non ho nessuno con cui sfogarmi, quindi riverso tutta la mia rabbia e il mio malessere su questo blog... a mente fredda, scrivere questo post (o meglio, trovare il coraggio e l'ispirazione per scriverlo) era la cosa che inconsciamente più volevo fare quando l'ho creato. Non importa se annoio qualcuno, per me l'importante è mettere queste parole da qualche parte, scriverle, lasciar sfogare la mente, lasciarle dire quello che vuole, scorrere le pagine del mio inconscio e leggere cosa c'è scritto, insomma sfogarmi. O iniziare a farlo, perchè se devo stare a scrivere tutta la mia (amara) storia ci metto altro che 5 pagine...

Il problema è che non è che sto male per una cosa e basta... si, principalmente i miei problemi sono con l'altro sesso, perchè mamma ha deciso di farmi brutto e mostruosamente timido (fino a pochi anni fa, era raro sentirmi parlare più di tanto con una persona a meno che non la conoscessi molto bene, ora mi sto prendendo a calci in culo e sono un po' migliorato... ora immaginatevi quanto potevo essere comunicativo con una ragazza che mi piaceva!!!). Ho problemi immensi ad andare oltre l'amicizia, quella si mi riesce abbastanza bene ma quando arrivo a volere qualcosa di più la mia mente si blocca. A quel punto due forze cominciano a combattere in me: una vuole che io mi muova, l'altra cerca di fermarmi, così che mi ritrovo a fare l'imbecille che un po' ci prova un po' no. Ora, se fossi un bel ragazzo aitante magari le ragazze ci potrebbero passare sopra, ma così vedono uno brutto che si comporta come un ebete, non riesce a formulare un discorso intelligente che sia uno, ovvio che perdono interesse. Lo perderei anch'io.



E sapete qual'è la cosa che più mi fa venire il nervoso? E' che la prima cosa che gli altri vogliono correggere in me è l'aspetto. Nascendo con un aspetto obbrobrioso, si impara a capire che l'aspetto è una cosa secondaria dell'io, una maschera dietro la quale nascondere le proprie debolezze. Se diventassi carino (cosa che richiederebbe 45 lifting facciali almeno) magari riuscirei a combinare qualcosa, ma non trovo sia la maniera giusta per risolvere il problema. Sarebbe nascondere i miei problemi dietro un bel visino, dei vestiti alla moda... e non mi piace nascondere il mio io. Non voglio superare i problemi perchè miglioro il mio aspetto, voglio riuscire a risolverli perchè sono più forte di loro. Voglio essere quello che sono, non quello che sembro, insomma.



Ammazza... ho detto molto più di quanto volessi dire all'inizio... forse è meglio così, già mi sento un po' meglio. Non molto, ma non posso pretendere troppo. Ora mi fermo, altrimenti va davvero a finire che parlo troppo... :D

Se siete arrivati a leggere fin qua, vi ringrazio. Non è facile seguirmi. Può non essere divertente, e sicuramente istruttivo comunque vedere quanto una persona può arrivare così in basso da capire i suoi problemi e non essere ancora in grado di risolverli. Quel che mi salva è la convinzione che, un giorno, tutto questo sarà un triste ricordo.

In fondo, non sono solo un povero pessimista.

Lorenzo

Nessun commento:

Posta un commento