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venerdì 18 agosto 2017

Il mondo attorno a me

A volte ho la brutta abitudine di alzare la testa dal mio complesso mondo interiore e guardare un po' il mondo attorno a me.

E vedo cose, persone, idee che passano come uragani.

Vedo tanta distruttività. Gente con la verità in mano che dà dell'idiota al prossimo, gente che condivide notizie false perché confermano le proprie idee per poi dirti che l'importante è il messaggio, gente che difende il proprio diritto ad avere un'opinione disinformata e vaga.

Tutta gente che ha una voglia di scrivere così forte da scordarsi di leggere prima.

Che poi, mettersi a discutere è un meccanismo quasi nocivo. Mettiamo che una persona scriva "tutti i terroristi sono islamici", come ho visto scrivere ad un tizio stamani.
Questa affermazione, messa là senza una documentazione a supporto, è una trappola. Perché tutti gli esseri pensanti che riconoscono la minchiata colossale insita in quelle cinque parole sono portati a rispondere, portando delle prove e della documentazione - perché un essere pensante fa questo, no?
Ecco. Caduti nella trappola. Perché, l'ho imparato sulla mia pelle, tentare di discutere portando delle prove con una persona che non fa la stessa cosa è impossibile.

Le conversazioni assumono un tono di questo tipo:
Fondamentalista anti-islamico (FAA): tutti i terroristi sono islamici!
Essere pensante (EP): ma no, guarda, questo articolo riporta di un terrorista cristiano
FAA: ma figuriamoci, quello è sicuramente un articolo scritto da voi buonisti professoroni, in realtà quello era un musulmano sotto copertura, ci stanno invadendo sti bastardi!
EP: Beh, quello era solo un esempio, di massacri fatti da cattolici ce ne sono tanti, come elencato qua e qua
FAA: Ma quelli non sono massacri fatti in nome del dio cattolico, sono fatti da cattolici!
EP: eh, appunto, non da musulmani
FAA: eh sì ma la maggior parte son fatti da musulmani!
EP: quindi esistono terroristi non islamici, al contrario di quanto dicevi all'inizio
FAA: tu continui con le chiacchiere, ma ci stanno invadendo, e grazie a voi buonisti del cazzo stanno distruggendo la nostra cultura!

Notare che, come spesso accade, FAA non ha utilizzato fonti, ha cambiato spesso il centro del discorso, ha evitato di rispondere rimanendo sempre all'attacco.

Se solo fossi capace di staccarmi mentalmente e non spenderci energie... solo, quel che mi capita di solito è incazzarmi e rimanere spompato tutto il giorno.

lunedì 20 maggio 2013

It's a long way...

Questo post conterrà informazioni casuali, visto che non so cosa sto andando a scrivere.

D'altra parte, dovrei essere già sotto la doccia per andare al lavoro, ma tant'è. In questo periodo devo riabituarmi a scrivere, a parlare, perché mettere per iscritto i propri pensieri aiuta a riordinarli. Devi aver chiaro cosa vuoi scrivere se vuoi scriverlo, no? E se lo scrivi, puoi rileggerlo. La mente è complessa, e non sempre riesce ad auto-diagnosticarsi.

Se guardate la mia auto-descrizione, faccio un'arguta metafora. Ne ho di migliori, giuro, in una c'entra addirittura la via lattea. Ma mettetevi in testa questa metafora. Ecco, per me leggere i miei post è come osservare una foto, di qualità non ottima ma nemmeno pessima, della casa in cui abito. Non è la realtà, ma ne è come se vedessi una rappresentazione esterna della mia personalità. Leggermi è come guardarmi da fuori: a volte riesco a comprendere cose che non riesco a cogliere da dentro. So che sembra strambo: se le scrivo IO, è ovvio che so cosa scrivo. No, invece no, non è per niente ovvio. Ci son pensieri che si nascondono, pensieri che bussano di notte alle tegole del tetto sopra il mio letto (che fa rima) che magari non vedo da dentro ma che posso cogliere di sfuggita nella foto. E se li colgo, so cosa sono e posso affrontarli, o diventarci amico magari :)

Anche perché, vi giuro, in questo periodo sono una contraddizione vivente, e questo è emblema del fatto che non so letteralmente cosa sto cercando. Ho una storia con una ragazza che forse amo, ma allo stesso tempo so benissimo che in caso di tentazioni esterne potrei non essere in grado di esserle fedele. E son qua sospeso fra l'idea che si, io voglio stare con lei, e l'idea che potrei farle seriamente male e perderla. Ma potrei perderla anche aspettando.
L'unica maniera che ho trovato per risolvere la situazione è spiegargliela con parole chiare. Sa bene cosa penso e provo, lo accetta e in una certa misura lo capisce. Cosa che, per inciso, ha contribuito a farmela piacere ancora di più. Abbiamo fatto la promessa reciproca di raccontarci cosa ci passa per la mente quando necessario, e per ora... beh, viviamo la nostra storia senza stress. Non sentiamo di avere obblighi l'uno verso l'altra, e quindi sappiamo che se ci vediamo è solo per il piacere di vederci. So che anche lei prova qualcosa che non sa bene cosa sia, ed andiamo avanti così a provare a vedere se un giorno riusciremo a diventare adulti, cosa dannatamente più difficile di quanto sembra.

Ci tengo a dire che questi pensieri vi potrebbero sembrare disordinati tentativi di giustificare la mia condotta da quindicenne dell'ultimo periodo, ed in effetti potrebbero esserlo. Ma per diventare ventisettenne devi anche passare dai quindici, e io forse quella fermata, con Sara, l'avevo saltata. It's a long way to the top, if you wanna grow up :D

(sopportatemi)
Lorenzo

martedì 30 ottobre 2012

Milano (con aggiornamenti bonus)

Considerato che Blackie è sempre stato una raccolta dei miei problemi più pressanti, il fatto che non stia scrivendo una mazza è buono. In effetti, non saprei di cosa lamentarmi.
Unico evento negativo, la morte di uno dei miei cani all'Elba... si triste ma appartenente ad un mondo ormai lontano e difficilmente palpabile. Nel 2012 ho passato sull'isola 5 giorni appena, mentre la mia realtà ed il mio presente sono qua.

E' un po' triste da constatare il fatto che, in fondo, ormai di elbano non ho praticamente niente. La parlata è sparita a favore di un generico dialetto toscano (tranne quando monto sulla nave e mi rispunta un po' di "Gantilena"), amici ne ho praticamente ovunque, forse nemmeno ci passerò il Natale... e Milano si sta rivelando molto meglio di come la dipingono. So che l'ho già detto, ma più ci passo tempo più ne sono convinto. Se ti presenti con un sorriso trovi sempre qualcuno che ti risponde... è una città che, se vissuta con il piglio giusto, si dimostra accogliente, forse non come clima ma sicuramente come gente. C'è poca falsa cortesia e tanta genuina gentilezza, ad esempio... se trovi qualcuno simpatico in un bar o comunque in un esercizio pubblico non è perché deve esserlo, ma spesso è perché ha veramente piacere di spendere due parole con il cliente. Certo, in una città frenetica come questa non hai mai veramente tanto tempo, ma in quei pochi secondi senti quella vampata di calore umano che in tanti luoghi, poco da fare, non ricevi. E che ti fa soprassedere sulla nebbia, sulla coltre di smog che ti nasconde spesso il sole, sui prezzi spaventosi...

E poi è la città stessa ad essere, in un certo senso, bella. Il centro di Milano è come uno di quei signori burberi che non mostra subito la sua vera indole: può sembrare grigio perché a prima vista è in un certo senso distante, ma guardandolo bene ha la sua bellezza negli enormi viali alberati, nelle luci delle insegne che lo colorano, nell'austerità dei palazzi.

Visto che il tempo scarseggia, vi scrivo in un comodo elenco puntato che

  • sono sempre più innamorato e, fortunatamente, anche lei sembra esserlo, e poi abbiamo cominciato a vedere Lost assieme
  • al lavoro va tutto benissimo
  • c'è un meraviglioso gatto in casa
Tiè.
Lo

lunedì 13 agosto 2012

Scriversi

Cosa rimane
dopo che ti sei guardato allo specchio?

L'ombra di te stesso che ti guarda,
la tua immagine che ti scruta 
e la tua vergogna nel descriverti 
che accresce la tua bellezza. 

Rimane l'eco del tuo pensiero
sparsa in versi su un tavolo virtuale 
in punti microscopici che ti disegnano 

Rimane la voglia di morire
poco a poco, vivendo nel frattempo. 

Rimani tu, con settantun parole in meno

venerdì 24 febbraio 2012

Cercasi neuroni disperatamente

Apatia. Zero voglia di uscire, di muovermi, di incontrare esseri umani. Perché?
Mi sforzerò a muovermi, non posso sedermi adesso. Stasera quindi si va a giro, vado al CAI a iscrivermi alla gita di domenica, domani a correre e a prendere il monitor nuovo, domani sera a giro, domenica sul Monte Sagro.


Spero di riuscire ad usare quei cazzo di ramponi... se a giugno dobbiamo montare sul gran paradiso vorrei quantomeno averli messi ai piedi una volta, onde evitare di scivolare sul ghiaccio e morire miseramente in un crepaccio.
Si, oggi sono anche fatalista. Apatico, fatalista... che palle! Ma un post positivo no? 
- "No mi spiace signora, oggi ne siamo sprovvisti. Posso darle in cambio un po' di prosciutto?"
- "Crudo o cotto?", chiede la malcapitata
Il commesso sogghigna, e la uccide con un colpo di mannaia.

Perché ho scritto le ultime righe? Chiedete al mio psicologo (che sta prendendo un aereo per Porto Rico, onde evitare denunce)

Meglio chiudere QUA.
Anzi, facciamo una riga sotto.
Lo

giovedì 23 febbraio 2012

Paradosso...

La terribile sensazione di aver fame e non sapere che cazzo farsi da mangiare. Me lo diceva mia mamma, e io non ci credevo. Me lo diceva ogni volta che le chiedevo "stasera cosa c'è per cena?"... "E che ne so? Arriverà il giorno in cui dovrai farti da mangiare da solo e non saprai mai che cazzo fare". Ecco, quel giorno è arrivato. So che a quest'ora ogni giorno mia madre ridacchierebbe sotto i baffi, non fosse per il fatto che manco lei sa cosa cazzo fare da mangiare a babbo.
Dannato universo. Mi farò una carbonara!

Vedete che Blackie ha sempre un'utilità? Non potrò esprimere correttamente i pensieri più profondi, ma è ottimo per quando devi decidere cosa farti da magnà.

Lo

lunedì 20 febbraio 2012

La mente e gli hard disk

Le cose più importanti sono le più difficili da dire. Sono quelle di cui ci si vergogna, perchè le parole le immiseriscono, le parole rimpiccioliscono cose che finchè erano nella vostra testa sembravano sconfinate, e le riducono a non più che a grandezza naturale quando vengono portate fuori. Ma è più di questo vero?. Le cose più importanti giacciono troppo vicine al punto dov'è sepolto il vostro cuore segreto, come segnali lasciati per ritrovare un tesoro che i vostri nemici sarebbero felicissimi di portare via . E potreste fare rivelazioni che vi costano per poi scoprire che la gente vi guarda strano, senza capire affatto quello che avete detto, senza capire perchè vi sembrava tanto importante da piangere quasi mentre lo dicevate. Questa è la cosa peggiore secondo me, quando il segreto rimane chiuso dentro non per mancanza di uno che lo racconti, ma per mancanza di un orecchio che sappia ascoltare.

Ecco perché, in fondo, Blackwater Park è inutile. Qualunque cosa ti succeda, qualunque cosa tu racconti, non troverai mai le parole giuste per esprimerla, per farla essere anche solo lontanamente simile a come è nella tua mente. Quindi cosa lo tengo a fare un blog, se non riuscirò mai a farvi capire cosa sto provando?
Sapete che non lo so nemmeno io? Forse perché tentare (anche senza riuscirci) di scrivere quel che ci passa per la testa aiuta a sviscerarlo ed esaminarlo. Forse perché scrivere fissa le parole su carta (o su un hard disk in un luogo non meglio precisato nell'universo). I pensieri sono effimeri, gli hard disk no, a meno che non ci cali sopra un'accetta come diceva il mio prof di basi di dati... meno male che esiste la data replication!

Lo

p.s. la citazione è da Stand By Me di Stephen King

domenica 5 giugno 2011

Eh?

Un post nonsense. Ho voglia di un post senza senso. Dopo una giornata fin troppo sensata ci sta no? Perché per scrivere nonsense a volte mi basta lasciare a briglia sciolta il cervello e lasciarlo scrivere, in effetti non so neppure di cosa parlerò nelle prossime righe. Potrei continuare per ore. Sto scrivendo a caso. Potrei battere i tasti a caso scrivendo nnrenbpunredfbnubpnrbntrbrok e dire che è il nome di una divinità azteca (che gli aztechi mica avevano nomi migliori eh! Sembravano insulti! Fine dell'inciso) e che in realtà volevo scrivere un post colto ma i post colti non attirano le ragazze e non mi fanno sembrare un phygo e quindi facevo finta di scrivere cazzate. Posto che l'intero genere femminile credo sia scappato almeno da 14 minuti, prima ancora che cominciassi a scrivere tutto ciò.

Perché la gente fiuta le cazzate. La gente seria le fiuta e le evita. Ti mette già il muso qualche minuto prima, o forse tu dici cazzate solo perché la gente seria mette il muso e la vuoi far arrabbiare un po' di più. Noi scazzoni siamo dei grandissimi rompicoglioni, sapete? E sapete che non ricordo come è iniziato sto post, nonostante abbia iniziato due minuti fa? Si, in due minuti ho scritto tutta sta roba, quasi senza fermarmi, e mi stanno fumando le dita. Fanno un fumo blu color Puffo. Ho voglia di rivedere i puffi. Quella puntata dell'Astropuffo, che il puffo andava nello spazio, anche se non me lo ricordo mica che cosa faceva... trovava gli alieni? I puffi verdi? Un mondo in cui Birba era un cane e Gargamella era un'avvenente fanciulla?

Che poi dei Puffi mi ha sempre schifato quella teoria in cui erano una rappresentazione del Marxismo. Cioé, non la teoria in se stesso quanto il fatto che Puffetta, come unica donna del gruppo (a parte Bontina che porella deve ancora sviluppare, anche se i Puffi so maialoni) facesse un po' da "donna comune" del gruppo. E camminava così bene! Nemmeno un piccolo bruciore!

Uff... fermiamoci... che cazzo ho scritto? Studiare metodi numerici e ottimizzazione fa male. Molto male. E questo post è un po' sottotono, devo ammetterlo. Ho toccato punte di nonsense maggiori. So stanco morto e sto invecchiando. Però sto bene, sapete? Cioé, scordatevi le ultime righe, dico di umore. O meglio, non sto male. Il che, lo ammetto, è diverso ma ugualmente appagante dopo un brutto periodo. Ho bisogno di... un passettino in più. Piccolo piccolo. Nel vuoto, per scoprire cosa c'è in fondo al dirupo. Ci morirò? Paraponzi ponzi po? Forse si, forse no, ma l'aria quassù comincia a ristagnare e puzzare. Per ora ci si sta, fra un po' chissà.

Lo

mercoledì 16 marzo 2011

Lorenzo legge Lorenzo e pensa che Lorenzo sia un po' squilibrato


A volte i blog sono qualcosa di veramente complesso. Capire cosa vuol dire una persona con un post è quasi impossibile, perché quando si scrive di se stessi a volte non si ha neppure chiaro noi cosa vogliamo scrivere. Figuriamoci chi legge.

Chissà quanta gente mi consiglierebbe uno psicanalista, ad esempio. Io se mi leggessi mi consiglierei un viaggetto a lourdes per vedè se qualche miracolo mi ripara il cervello. Ma ammetto che abitandoci dentro al cervello ho un certo vantaggio nell'analizzarmi. Chissà come sembro visto da fuori... a volte ci provo a pensarci... chissà se mi starei antipatico da solo. Chissà. In fondo, so na sega io... tanto non incontrerò mai me stesso quindi sticazzi.



Si, stasera è la serata dello sticazzi. Vado a letto che è meglio, invece di squilibrare.



Tag nonsense!



Lo


giovedì 3 marzo 2011

Corri Forrest

Vorrei correre, a rotta di collo, come se nulla potesse farmi male. Come se non esistesse il sasso che può farmi inciampare, come se non potessi rompermi i denti nel cemento. Vorrei essere consapevole del rischio che corro e farlo lo stesso. Fregarmene del rischio. Eppure non ne sono capace. E' una delle cose che non ho mai imparato, quella di fare qualcosa che il mio cervello mi vieta di fare. Non riesco a fare a meno di pensare, analizzare, ed agire di conseguenza.



Il che da un lato è bene, perché agire senza pensare è da sciocchi. Ma... pensare, dirsi che qualcosa è probabilmente sbagliata e scommettere che vada bene lo stesso, tentare l'azzardo, ecco quella è una cosa che non mi riesce. Perché io d'istinto razionalizzo tutto, infilo in input nel mio cervello i fatti e ne traggo conclusioni, che potrebbero essere sbagliate ma io a sta testa di cazzo che mi ritrovo gli do troppa retta.



E come si fa a cambiare qualcosa di così tanto radicato in te? Sarà un paio di anni che ci provo, senza riuscirci. Ho cambiato tante cose, sono migliorato, ma da quel lato no. Continuo a guardare le altre persone che ci riescono e rosico terribilmente.



Ah, adesso sto rosicando anche per altro (seghe mentali) ma in questo momento non ho voglia di parlarne.



Lo

mercoledì 23 febbraio 2011

Tutto ciò che mi sta passando per la testa

Una settimana e il progetto Todo List è già clamorosamente fallito. Un po' come tante cose nella mia vita. Fortunatamente non tutto. Ed il brutto è che le cose che non mi riescono per mancanza di costanza (delle rime ho padronanza!) sono tante, troppe.

Guardate questo blog: l'ho già abbandonato una volta, ora l'ho ripreso, probabilmente prima o poi lo abbandonerò di nuovo. O il mio sito sui Dream Theater, il mio progetto di scrivere un giochino che simulava il cubo di rubik, altre dieci cento mille cose. Ora la fissa è sui corsi di alpinismo: voglio diventare un piccolo Reinhold Messner. A settembre c'è un corso di arrampicata su roccia organizzato dal Cai e voglio assolutamente partecipare, poi voglio anche imparare a fare sciescursionismo, a fare le ferrate... voglio anche fare il giro di Pelmo e Civetta a agosto.

Questo post stesso è inconcludente: ho aperto diecimila parentesi ed ora mi son perso in un labirinto di parentesi che vogliono la mia pelle. La venderò cara, parentesi bastarde! Vi sembro ubriaco? Mi piacerebbe esserlo ma no, sono perfettamente sobrio. E' che ho finito le scuse che la mia mente inconsciamente produce per ritardare l'ora della nanna e mi mancava solo un post sul blog ma non so cosa scriverci. All'inizio volevo scrivere un post sulla todo list ma alla fine mi sono un po' allargato e sono sfociato in mille altri discorsi che avrei potuto sfruttare per altri quattro o cinque post nei giorni successivi... discorsi che mi sono bruciato. Così nei prossimi giorni avrò carenza di argomenti... non che in questo post ci siano idee, sto andando a caso e sto scrivendo le prime cose che mi vengono in mente e mi sa che si vede perché cambio un argomento a riga. Sto parlando di tutto e non sto parlando di niente.

E intanto, zitto zitto, ho riempito un altro post e magari voi l'avete anche letto, e vi state chiedendo se questi minuti persi non li potevate usare per, che so, farvi un caffé o leggere la posta elettronica. Ricordate di essere felici: ci ho messo di più io a scriverlo che voi a leggerlo, quindi perdo io.

La smetto che altrimenti divento borioso. L'ultimo aggettivo è casuale.

Lo

sabato 5 febbraio 2011

Inutilitade

Devo scrivere un post. Altrimenti quella foto del bambino col labbro leporino che si fotografa allo specchio per sentirsi phygo mi spunta sullo schermo ogni volta che passo su blackie.

Quindi aspettatevi un post noioso, pieno di banalità, senza ispirazione nè senso. Un solito post di Blackie, insomma. Cosa posso scrivere? Oggi è successo ben poco... il polso di merda sta benicchio, in palestra ha evitato di far male e siamo tutti contenti. La mia tesserina del CAI risplende, anche se mi deprime pensare che farò la festa per i 25 anni, se nel frattempo non saremo tutti estinti o non sarò finito all'estero, alla quasi veneranda età di 50 anni. Il doppio dell'età attuale, mezzo secolo, l'età in cui sarò forse già professore anziano di informatica... argh! Chissà come sarà il mondo fra 25 anni... a pensarci bene 25 anni fa non c'era niente di quel che c'è ora, non esisteva internet (forse c'era qualche progenitore), non esistevano i cellulari, la Juve vinceva la coppa dei campioni, l'Italia era campione del mondo in carica (ancora per poco)... e tutto il mondo era in qualche modo diverso, sotto certi punti di vista migliore sotto altri peggiore. Chissà come sarà questo mondo fra 25 anni... non riesco ad immaginarlo.

E chissà come sono finito a scrivere ste cose... la mia mente segue percorsi intricati ed inesplicabili. Ma il mio tempo è finito, c'è della nanna da fare e un meraviglioso sabato di matrici (quelle matematiche, non il film) da vivere. Ah domani mangio anche giappocinese al wok world quindi prevedo abbiocco cosmico dalle 3 alle 8.

Lo (che post inutile)

lunedì 31 gennaio 2011

Dopo un giorno...

Il punto 4 è terminato, ho fatto una lavatrice, ho lavato le calze e ho programmato un'uscita per domani sera con amici. Uno a zero per Lore, palla al centro.

Sorvoliamo sul fatto che non ho pranzato (cena abbondante...), che sono ancora in pigiama, che non sono andato in palestra (perché senza pranzo nello stomaco mi ritrovavano morto sotto un attrezzo), che ho già sonno... sono comunque soddisfatto per il ripasso di algebra! Stasera in programma altra lavatrice. Domani obiettivo facoltà per portarmi avanti con il progetto e intaccare i punti 1 e 2, tentiamo il 12 e se ho tempo intacco anche il 3. Mercoledì il CAI, almeno mi faccio un po' di passeggiate... ve l'ho mai detto che adoro camminare? La montagna è il luogo più rilassante dell'universo, e con il CAI ho intenzione di occupare le mie domeniche con allegre passeggiate qua e la per i monti assieme a chiassosi vecchietti. Magari convinco anche qualche amico... magari numero 12, chissà!

Se vi piace la montagna, vi consiglio questo album in cui ci sono le foto delle passeggiate che ho fatto a settembre nelle Dolomiti, compresa la meravigliosa passeggiata in due giorni attorno al maestoso monte Civetta.

Quante chiacchere inutili. Ho deciso di cambiare ancora discorso in modo da riempire ancora un po' il blog, che sapete povero ragazzo, è contento quando lo si riempie... fa tutto il faccino sorridente. Ma sto divagando... basta... BASTA

Odio sti post deliranti, ed odio il fatto che nonostante li ODI con tutto me stesso sia sempre qua a scrivere con un sorriso ebete stampato sulla faccia. Quindi basta. Aargh!

ok basta. La lavatrice ha finito, devo lavare i piatti, lavarmi i denti, stendere la roba.

Basta.

Ma vi ho mai raccont... SBAM! (rumore di mazza che si abbatte sulla mia testa e mi fa dormire... per la mia, e soprattutto vostra, pace)

(scusate, scusatemi veramente!)

Lo

giovedì 27 gennaio 2011

L'ho scritto io? Davvero?

Ma non lo so neppure io cosa mi piglia.

Dopo tanto tempo che stai male con te stesso cominci anche a scordarti perchè stai male, a non sapere più di cosa hai bisogno, cominci a perdere cognizione del fatto che un tempo stavi bene e non ti mancava nulla. Getting used. Ti abitui a star male, sei assuefatto, perchè non hai altro che lo star male.

E hai voglia a piangere, disperarti, puoi strapparti i capelli e urlare al mondo che no, non dovrebbe funzionare così, che ti aspettavi qualcosa di diverso, che quando hai firmato il contratto per vivere questa vita del cazzo le clausole erano altre... potrei continuare per ore con le metafore (quando sto male le metafore mi riescono decisamente bene). Se non riesci a capire la radice dei tuoi errori, dato che quando si sta male la colpa è quasi sempre di se stessi, se ti sei scordato cos'è che non ti va nella vita, non rimedierai mai. Ti ritroverai ad avere un problema che non conosci, ne' tantomeno hai idea di come uscirne.



In pratica, comincio a pensare che l'unica cosa che mi potrebbe salvare è una mano dall'esterno. Se navighi in mare aperto al buio e non sai dove andare, e sai che non resisteresti al freddo della notte, l'unica cosa che ti può salvare è un faro. Qualcosa che mi indichi la via. Perchè io, chiamatemi cieco, ma sta via non l'ho ancora trovata.

Lorenzo




Data: 16 marzo 2008. Ogni volta che lo leggo, ve lo giuro, mi vengono i brividi.

Non sono in un periodo felice attualmente. E' un periodo complesso, di cambiamenti, positivo ma senza spunti di grande felicità. Per nulla noioso, quanto meno. Eppure... galleggio insomma. Quel 16 marzo 2008 invece stavo proprio male. Ero confuso, e dalle parole che scrivevo leggo un'amarezza incredibile... era quasi come se stessi cominciando ad arrendermi. A considerare il problema più grosso di me, a vederlo irrisolvibile. Che è l'atteggiamento sbagliato quando vuoi affrontare un problema... i problemi vanno presi di petto e dominati, non si devono sottovalutare ma non se ne deve aver paura. In quel momento io il dolore l'avevo accettato, mi ero fatto dominare. Il 2008 praticamente l'ho perso tutto a piangermi addosso, anche se non ho più scritto post così negativi.

Eppure in un certo modo quello che leggo in quel post mi inorgoglisce. Proprio perché oggi non riesco neppure a capire il dolore che provavo... quel dolore alla fine mi ha rafforzato, mi ha fatto uscire più duro e coriaceo di prima. Quel dolore è l'arma con cui combatto oggi: la consapevolezza che sono andato terribilmente giu e che, pian piano, ho cominciato a risalire. Non vedo ancora la luce, ma comincio a sentire l'odore di aria pulita dell'esterno. E devo sfruttare la rincorsa che ho... e non sentirmi troppo soddisfatto, non sedermi sui miei miglioramenti. Migliorare, migliorare, migliorare. Cambiare, modificarmi ancora, rendermi più bello (non fisicamente, per quello sticazzi!) e più forte ancora. Sempre avere come obiettivo il migliorarmi. Perché si sale lentamente ma si scende velocemente, e devo ricordarmene.



Lorenzo

sabato 22 gennaio 2011

Ho bisogno d'amore per Dio...

perché un po' male lo sto di già. No, non capite male, cari bambini che state leggendo. Non sono giù come due anni fa, non mi lamento, ma questo non vuol dire che stia bene. Perché non è vero che o stai bene o stai male, puoi anche essere in una delle infinite combinazioni in mezzo... può capitarti di stare benissimo ma avere la cosina che ti preoccupa, o di stare male ma riuscire a sorridere.



Capiamoci, io non sono mai stato veramente male: la gente che sta *veramente* male non ne esce da sola così come se nulla fosse, mentre io son riuscito a uscire dal pantano nel quale mi ero gettato senza ossa rotte, senza aiuti, senza neppure una scalfittura (solo irrimediabilmente cambiato ma quello, sapete, si chiama crescere). Però... ora non sto bene. Ho bisogno d'amore per Dio, è il tassello che mi manca, quella ciliegina che farebbe diventare la torta della mia vita ottima piuttosto che mangiabile.



Il brutto è che mi rendo conto che, porca puttana, è difficilissimo innamorarsi! Perché non è che un giorno ti svegli e decidi di innamorarti... è una cosa difficile, soprattutto perché io ho gusti e caratteristiche abbastanza particolari. Io non mi innamoro facilmente e, per come sono fatto, le ragazze tendono ad innamorarsi poco di me per via del fatto che istintivamente sono diffidente, mostro molto più gli artigli che quello che c'è sotto. E' anche sul mio carattere infatti che sto cercando di lavorare, oltre che sul convincermi che non devo PRIMA innamorarmi e POI provarci con la ragazza di cui mi sono innamorato.



O forse semplicemente mi faccio troppe seghe mentali, devo smetterla di riflettere e lasciarmi andare all'istinto. Ma è una strada che non mi piace e probabilmente mi snaturerebbe troppo... la soluzione per riuscire a star bene non è distruggere la propria personalità.



Dopo questo discorso noioso ma clamorosamente senza piagnistei o disperazione aleggiante, vi lascio e vado a nanna. La sveglia è puntata, quindi domattina non dovrei rischiare fail clamorosi... buonanotte blackie e buonanotte miei cari lettori! (ma come sono bravo! ma come sono profescional!)



Lo!

giovedì 20 gennaio 2011

Lack of inspiration! Playstation!

Parto dicendo che non sono ispirato. Ma ci sono un paio di cose che mi invogliano a scrivere sul blog:


  • i blog personali e strappalacrime non vanno più di moda quindi è molto più divertente averne uno


  • siamo nel 2011 e non ho un post scritto nel 2011


  • sono vivo e in punto di morte potrei seriamente pentirmi di non aver scritto un post oggi, quindi meglio star sicuri


Però per scrivere un post serve un argomento. Un post riempitivo l'ho già scritto in passato, i post malinconici fondamentalmente sono noiosi... fondamentalmente non ho più voglia di scrivere probabilmente perché in questo periodo la mia vita è decente. Non dico che tutto va bene, ma per lo meno c'è qualcosa che sta andando, qualcosa che funziona... ed il blog per me è sempre stato una valvola di sfogo, un'ancora per quando tutto andava male. E' per questo che non ci scrivo più.

Che poi mi chiedo a chi sto scrivendo, dato che non c'è nessuno che legge. Forse un giorno i posteri mi leggeranno... i miei scritti verranno studiati da una civiltà aliena che trarrà conclusioni pessime sulla razza umana. Sticazzi, che traggano le conclusioni che vogliono ["anche volgari sti umani!" diranno], e che il nulla sia testimone di queste mie inutili parole. Avevo voglia di scrivervi, care parole mie, e qua vi ho stampate.



Un giorno riderò di tutto ciò con i miei figli.



Lo

giovedì 28 ottobre 2010

Tutto cigola...

L'impalcatura che ho costruito con tanta fatica sta per cadere. Tutta la finzione che attuavo per farmi credere di essere chiaramente definito sta per andare a farsi fottere. Tutto torna in gioco, tutto si muove e cambia forma, muta. Per diventare cosa? Forse sarebbe bello saperlo, per capire se vale la pena affrontare le fatiche di ricominciare a comprendermi. O forse è bello anche andare avanti alla cieca senza sapere dove finirò e cosa (CHI) sarò.



C'è una buona probabilità che tutto si risolva con me uguale a prima, e devo farcela a scongiurare questo pericolo.



Non è ben chiaro cosa sto scrivendo? Beh, non ho ben chiaro neppure io cosa intendo ma il post è questo e ve lo beccate così :)



Lo

martedì 20 ottobre 2009

Cercasi strade nuove...

Le vecchie strade ormai le ho battute, credo, tutte. Ho spulciato la mia vita a fondo, a partire dal tagliare i capelli per proseguire in un processo di cambiamento abbastanza radicale. Sono partito dal muovermi con la laurea, ho continuato provando a rimanere rilassato per un'estate, adesso provo a fare il secchione essendo più casinaio di prima. Sto cercando di essere tutto: uno studente modello, un folle che va a giro ad ubriacarsi, pur non riuscendo (e vorrei ben vedere) ad essere contemporaneamente entrambi.

Ma non è abbastanza. Voglio provare ad essere ancora qualcos'altro, voglio provare ad essere tutto ed il contrario di tutto... perché quando non sai bene cosa tu sia esattamente, l'unica strada battibile rimane il PROVARE AD ESSERE TUTTO, ed alla fine scegliersi il vestito migliore e con cui ci si trova meglio.

Lo 

domenica 5 aprile 2009

In questo fottuto pianeta...

Ha ha! Altro sabato sera, altro post deprimente offerto dalla casa! Ancora una volta sull'orlo delle lacrime, ancora una volta senza piangere signori. Stavolta senza neppure bisogno di ubriacarmi... reduce da una serata piuttosto buona ma con "una macchia", e reduce da una canzone che non ha placato il mare in tempesta che è il mio animo in questo momento. Anzi, lo ha aizzato.



Questa musica sarebbe capace di smuovere le montagne... troppo bella. Comunque non è di questo che volevo parlare...
Senza entrare troppo nel dettaglio... ma quanto è banale l'umanità? Sarò forse sfortunato io? Eppure trovo sempre persone tutte uguali. Anzi, riesco persino a prevedere il carattere di una persona solo guardandola... e la gran parte delle volte ci azzecco, a parte piccoli dettagli. O sono io un genio (improbabile) o sto mondo è fottutamente prevedibile. Sai già cosa aspettarti (poco, pochissimo) dalle persone, sai già che se non rientri in tali stereotipi non arriveranno mai ad accettarti in pieno. Si, potranno sopportarti, ma non ti capiranno mai. Non scaveranno mai nel tuo animo.
Io sono strano, questo è un fatto. Ma non ho ancora trovato nessuno (NESSUNO) che mi abbia mai chiesto perché lo sono. Nessuno probabilmente che se lo sia mai chiesto... forse perché trovano la mia diversità come una specie di malattia. Non so, non ho la pretesa di dire che io sono "giusto" e gli altri "sbagliati", ma neppure mi piace essere visto come "sbagliato" solo perché ho una maniera di agire, pensare, comportarmi diversa dal resto del mondo. Perché non credo sia solo l'aspetto fisico carente a fregare le mie opportunità di piacere al resto dell'universo... credo sia proprio l'insieme. Io sono differente dal mondo, c'è poco da fare. Ho altre necessità, ho altri obiettivi, ho altri modi di pensare.
Ma se io lo accetto, come mai nessun altro riesce a farlo?

Ok, forse sono un po' confuso. Non so neppure io cosa pensare. Ho scritto sto post di getto e come al solito mi chiedo se si capisca qualcosa di quel che ho scritto... ma mi rifiuto di rileggere. Rileggere in questi casi mi porterebbe a correggere o cancellare parti che il mio istinto reputa importanti...
Ora smetto prima di far danni. Ho paura a pensare a cosa sarà rileggere domattina questo mio manoscritto. Ma tanto pare che del mio blog non gliene freghi più nulla a nessuno quindi... tanto vale scriverci spazzatura.

Dio caro come so pessimista... chiudo con una domanda seria (se mai qualcuno arriverà qua senza stufarsi".

COME CAZZO SI RITROVA L'OTTIMISMO E LA FIDUCIA IN SE STESSI E SI SMETTE DI AVER PAURA?

Lo

lunedì 23 febbraio 2009

Via con la mente

Guardo pensieri scorrere nella mia mente ma non mi fermo a leggere cosa dicono. Perchè ascoltare l'eco delle conversazioni fra i miei neuroni? Diranno qualcosa di interessante? Forse si, forse no, ma probabilmente diranno qualcosa che potrebbe dar noia al mio "equilibrio" del cazzo. Avete presente Jenga? E' un gioco stupido con una torre fatta di mattoncini rettangolari: ogni piano della torre è formato da tre mattoni uno accanto all'altro, un piano con i tre mattoncini in verticale ed uno con i mattoncini in orizzontale. Il gioco consiste nel togliere pian piano un mattoncino alla volta e metterlo sulla cima della torre, arrivando presto a destabilizzarla e farla crollare. Il mio equilibrio mentale assomiglia ad una torre di Jenga: in perenne pericolo di crollo ma ancora troppo pauroso per togliere quell'ultimo mattone. Perché è dai crolli che rinascono le cose migliori. Perché è quando arrivi in fondo che hai l'opportunità di risalire e, se sei abbastanza bravo, di arrivare più in alto di prima.

E' per questo che odio il mio equilibrio. Crollare non è mai bello, ci si può far male. Non ho il coraggio di crollare e ricominciare e mettermi sotto. Ma come si fa a trovare il coraggio quando non se ne ha? Non ditemi che tutti ne hanno. Avete ragione, lo so, ma la cosa più difficile del coraggio è riuscire ad usarlo. Trovarlo, usarlo, trionfare o cadere e poi rialzarsi.

Ma finché non riesco a convincermi di averlo, sono tutte chiacchere.

Mi odio (pur amandomi)
Lo