mercoledì 19 aprile 2023

Le cento verità, però 14 anni dopo

Guardavo sta nota su facebook di 14 anni fa, e mi son chiesto: perché non sprecare l'unico post che farò nel 2023 per pubblicare l'aggiornamento di questo inutile test?

1. ultima cosa che hai bevuto: brodaglia (nescafè) --> mi pare acqua
2. ultima chiamata:credo mamma --> ancora mamma
3. ultimo messaggio: spiegato come attivare i giochini su windows a fra --> organizzazione spesa con Vale
4. ultima canzone ascoltata: sto ascoltando dark side of the moon dei pink floyd --> sto ascoltando bruce springsteen, tunnel of love
5. ultima volta che hai pianto: ad un funerale --> non ricordo sinceraente
6. hai mai frequentato due persone contemporaneamente? no --> sì, sono una zoccola
7. sei mai stato tradito? non credo --> non credo
8. hai mai baciato qualcuno e poi ti sei pentito? no --> direi di no
9. hai perso qualcuno di speciale? si --> sì, e ora so che sì si scrive con l'accento
10. sei mai stato depresso? depresso no, ma molto giu si --> direi di sì
11. ti sei mai ubriacato e poi hai vomitato? svariate volte prima dei 18, adesso è raro --> sempre più raro, ma ogni tanto capita

ELENCA TRE COLORI CHE TI PIACCIONO:
12.nero --> rosso
13.blu --> blu non troppo scuro
14.arancione --> verde

QUEST' ANNO HAI:
15. fatto nuove conoscenze? poche --> abbastanza dai
16. smesso di amare qualcuno? no --> no
17. riso fino a piangere? sicuramente --> yess
18. incontrato qualcuno che ti ha cambiato la vita? non credo --> tutti i giorni
19. capito chi sono i tuoi veri amici? no --> confermato
20. beccato qualcuno che stava parlando di te? no --> no
21. baciato una tua amica? baci sulla guancia si --> un amico
22. quante persone tra i tuoi amici di facebook conosci realmente? non lo so di preciso, un 90% credo di conoscerlqa anche se non posso considerarli amici --> boh, un 60% credo
23. quanti bambini vuoi avere? due o tre --> due sarebbe buono!
24. hai animali domestici? 4 cani 2 gatti 1 cavallo 3 galline 1 gallo e 2 genitori :p --> un gatto!
25. vuoi cambiare il tuo nome? mai --> no!
27. dove hai festeggiato il tuo ultimo compleanno? festeggiato? --> non l'ho festeggiato
28. a che ora ti sei svegliato stamattina? verso le 8.30 --> 7.50
29. che stavi facendo la notte scorsa a mezzanotte? bevevo vino e mangiavo pizza ^^ --> dormivo, so vecchio
30. qual è la cosa per la quale non riesci ad aspettare? ascoltare musica --> il 26 maggio, ultimo giorno nella mia azienda attuale
31. l'ultima volta che hai visto tuo padre? 2 giorni fa --> a gennaio
32. qual è la cosa che ti auguri di cambiare nella tua vita? tutto ovviamente :) --> continuare a credere più in me stesso
33. che cosa stai ascoltando ora? on the run dei pink floyd --> tunnel of love del Boss
34. hai mai parlato con una persona che si chiama tommaso? si --> sì
35. che cosa ti da sui nervi in questo momento? il male al dente del giudizio --> la cervicale
36. la pagina web pù visitata? www.warlordsclan.it --> credo ilpost.it
37. qual è il tuo vero nome? lorenzo --> Lorenzo
38. soprannomi? enzo, lo rè, la mamma, lorenzino --> Lore, Lori
39. sei fidanzato? nu --> sì
40. segno zodiacale? vergine --> non l'ho cambiato
41. uomo donna o transessuale? uomo --> uomo, ma è più un vizio che altro
42. scuole elementari? si --> sì
43. medie? si --> sì
44. superiori? siee --> sì
45. colore dei capelli? biondo scuro --> ormai castano chiaro
46. lunghi o corti? fino a agosto lunghi oltre metà schiena, adesso cortissimi --> corti, lunghi è sbatti
47. altezza? tra 1.75 e 1.80 --> 1.74, nel 2009 mentivo spudoratamente
48. hai una cotta per qualcuno? magari --> cotta no, è più voglia di qualcosa di buono
49. cosa ti piace di te? il carattere --> la capacità di lavorare su me stesso
50. Piercings? avevo l'orecchino ma nn lo porto più --> no
51. Tatuaggi? no --> no
52. sei di destra o di sinistra? il più lontano possibile da qualsiasi partito politico --> direi tendenzialmente sinistra

PRIME VOLTE:
53. Prima operazione? ravanandomi i coglioni nessuna operazione --> correzione della miopia
54. Primo piercing? primo e unico all'orecchi --> idem
55. Primo miglior amico? non esistono i migliori amici, sono tutti belli --> boh, non sono molto per le classifiche
56. Primo sport a cui hai partecipato? calcio con magri risultati
57. Primo animale domestico? la gatta Tina, che c'era prima di me
58. Prima vacanza? elba ovviamente :)
59. primo concerto? ligabue 10 sett 2002 mi pare a Firenze
60. prima cotta? alle medie x paoletta

IN QUESTO MOMENTO:
61. stai mangiando? finito da poco --> no
62. stai bevendo? no --> no
63. sei sul punto di? far nulla --> cucinare oggetti
64. stai ascoltando? time dei Pink Floyd (ma come cazzo suona bene Gilmour???) --> ancora springsteen, non è che cambio ogni due minuti
65. stai aspettando? che finisca sto test --> che vale riemerga

IL TUO FUTURO :
66. vuoi bambini? si --> sì!
67. vuoi sposarti? non particolarmente --> decisamente no
68. la carriera che hai in mente? qualcosa nell'informatica :D --> al momento enterprise architect, poi da valutare se continuare in azienda o passare alla libera professione
69. labbra o occhi → occhi --> occhi ancora
70. abbracci o baci→ tutti e due <3 --> baci!
71. alto/a o basso/a : altaaaaaaa --> non mi cambia gran che
72. più giovane o più vecchio/a → non c'è età --> idem
73. romantico/a o spontaneo/a→ spontanea --> spontane*
74. una bella pancia o belle braccia → che domanda del cazzo --> pancia, crescendo vedo che le estremità mi interessano meno
75. sensibile o esuberante--> esuberante --> esuberante
76. storiella o relazione seria -- > dipende dalla persona --> boh, cose con persone
77. provocatore o indeciso --> provocatrice --> provocator*

HAI MAI :
78. baciato una persona che non conoscevi--> nu --> yes
79. bevuto un liquore forte --> milioni di volte (fulvio è colpa tua) --> ancora più milioni di volte
80. perso gli occhiali o le lenti a contatto --> si ad un concerto dei Metallica --> sì
81. fatto sesso al primo appuntamento --> no --> giusto l'altro ieri
82. spezzato il cuore di qualcuno --> spero di no --> non proprio
83. avuto il tuo cuore spezzato --> direi di si --> purtroppo sì, ma l'abbiamo riparato
84. ti sei mai ubriacato --> eh beh --> yes
86. buttato giù qualcuno --> mmm... si <_< --> yes
87. pianto per la morte di qualcuno --> si --> yes
88. avuto una cotta per un/una tuo/a amico/a? --> no, difficile che mi innamori --> sì, piacevole

CREDI:
89. in te stesso --> cogito ergo sum :p --> sempre di più
90. nei miracoli --> in fondo si, non quelli cattolici --> no
91. nell'amore a prima vista --> ovvio --> nell'innamoramento a prima vista
92. nel paradiso --> ma no --> no
93. in Babbo Natale --> certo! --> sono io
94. nel Karma --> che è? --> al massimo nella calma
95. nel bacio al primo appuntamento? --> beh, a volte si --> yes
96. negli angeli --> qualcosa del genere --> no

RISPONDI SINCERAMENTE:
97. C'è una persona che vorresti fosse lì con te? si --> non particolarmente
98. hai mai detto a qualcuno di amarlo e non era vero? no --> sì, ma non me ne rendevo ancora conto
99. sei felice in questo momento? tutto sommato si --> fin'ora tutto bene (cit.)
100. intitolerai questa nota le cento verità? si --> sì

giovedì 17 marzo 2022

Corri

 Corri.

Non c'è tempo per respirare o capire dove stai andando. Corri. A perdifiato. C'è fretta.

Sai, tipo il Bianconiglio di Alice: si è sempre in ritardo, si è sempre in ansia, si è sempre là a dover scalare montagne e parlare con persone e riempirsi di inutili bla bla. E sempre, sia chiaro, per il beneficio di qualcun altro.

Sto sempre più maturando l'idea che mi serva un mio spazio, più piccolo. Ho passato tanto di quel tempo fuori dalla mia comfort zone che sento il bisogno di casa, di una doccia calda, di un telefilm e due coccole. Una pizza, anche. Che tanto fanculo, per dimagrire avrò tempo quando sarò morto.

Ma intanto corro. Incazzato, senza fiato, zoppo, con i muscoli che fanno male. In mezzo a gente che arranca quanto me.

Non so quanto resisto... secondo me prima o poi mando a fanculo gente <3

giovedì 16 aprile 2020

TU

A volte i momenti simbolici si celano nelle azioni più bizzarre.

Tipo: buttare nel cesso il ragù che sta andando a male perché TU hai chiuso male i barattoli e TU hai cotto male e TU non sei nemmeno in grado di prenderti cura del ragù perché TU sei buono a nulla e tutta sta roba qua.

L'anzia.

Non ve la auguro.

Lore

lunedì 20 gennaio 2020

EI-0.2 The why

"Oggi pomeriggio" è un concetto relativo che, nella mia scala di valori, equivale evidentemente a "ventun giorni".

Comunque... in parallelo all'andare avanti con il percorso, sto cominciando a rileggere le prime lezioni e son partito ovviamente dal "capitolo zero" introduttivo.

La lezione si incentra sul perché si è deciso di intraprendere un percorso simile. E qua si apre un universo di spiegazioni, di giustificazioni, di dubbi e domande, ma un punto fondamentale che mi si apre è... io ho bisogno di prendere definitivamente controllo. Controllo delle mie possibilità, controllo delle mie azioni, controllo dei miei desideri... e non per modificarli in alcun modo, ma per riuscire a comprenderli e influenzarli più facilmente.

Guardate sto corso... ci ho messo circa un mese per cominciare a scrivere questo diario. E' sempre stato qualcosa che boh, dovevo fare ma bzzz bzzz bzzz milioni di altri input e zero sbatti di farlo. Perché? Stiamo parlando di un percorso nel quale ho investito un bel po' di soldi, dovrei essere motivato a spenderci energie... e invece mi limitavo a sfruttare questo bel cervello che ho e vivere di rendita. Che è un po' un leitmotif della mia vita, alimentato dal fatto che nella scuola non ho mai dovuto far altro che quello. Bastava galleggiare ed avevo i voti migliori, bastava impegnarmi un minimo per avere il massimo. E ora stessa cosa richiedo nel lavoro e nella vita - solo che ovviamente i giochi si complicano, quindi i risultati non son gli stessi.

E poi qua dentro posso sperimentare ciò che diceva Bruno settimana scorsa: non pensare, lasciare che i pensieri vadano, che si mischino assieme, che si contaminino, che diventino colore.

E ora che ho inneggiato al caos, con un impeto di incoerenza introduco la parte delle domande dal pubblico (o più precisamente dal manuale).


What is motivating you to complete this learning experience?
In questo esatto momento in cui scrivo, la mia mente ha pensato nell'ordine:
- a guardare se mi hanno commentato un post su Facebook
- al popup di mail che ho ricevuto
- a NGU Idle, giochino droga
- a vedere se ci son spazi dove praticare nudismo a Bosco in Città

Questo perché ho ricevuto una domanda. E le domande restringono il campo di risposta, mi obbligano a concentrarmi, e la mia testa evade.
Ecco, questo credo descriva perché voglio completare questa esperienza. Ma anzi, non so se voglio completarla. Voglio viverla, voglio che entri dentro di me, che permei nelle mie cellule (si dice permei?). Deve essere continuamente dentro di me, dobbiamo fonderci.

Voglio essere unito con questa esperienza perché vorrei rendere la mia mente capace di concentrarsi. Senza negarle in generale di vagare, ma essendo capace di vivere in stati di focus variabili. Ora mi concentro al 100% su una cosa, dopo la lascio libera fino a che non mi serve di nuovo concentrarmi.
Voglio essere unito con questa esperienza perché vorrei non aver più paura delle domande - o, meglio, del giudizio di chi ascolta la mia risposta.
Voglio essere unito con questa esperienza perché vorrei smettere di vedere l'interazione sociale come una fatica.

Penso sia l'evoluzione naturale del mio percorso di psicanalisi. Là mi han curato, ora sto facendo palestra per evitare di rompermi di nuovo in seguito.


What is at stake for you personally if you don't make headway on developing your own Emotional Intelligence?
Il rischio che vedo è quello di rimaner fermo a sognare cose che non mi impegno abbastanza per ottenere, e vivere una vita rosicando. Ho voglia di esplodere, di cambiare, di liberarmi dalle catene che mi bloccano. Che ci vogliano tre mesi, un anno, dieci anni.


How is this type of learning experience different from programs you've completed in the past?
Principalmente nel fatto che ho un coach personale che mi ascolta e supporta nella crescita. Non è poco.


How will you get back on track if you fall behind or start to lose interest in doing the work?
Il percorso e il coaching hanno una scadenza, i materiali no. Posso sempre fare come sto facendo adesso e ripetere la parte di esercizi e domande in futuro. Posto che finora, e sono ufficialmente alla sesta settimana, non mi è sceso l'interesse - anzi!

lunedì 30 dicembre 2019

Emotional Intelligence!

Sono successe tante di quelle cose in questo 2019 che ci potrei riempire dieci blackie. Ma non è il caso, tanto blackie serve a me e ci sono modi più intelligenti per sfruttarlo.

Tipo... servirmi da diario per il percorso che sto facendo di emotional intelligence.

Cos'è l'emotional intelligence?
Emotional intelligence è, per quel che ho capito, prima di tutto percezione. Ci sono miliardi di comportamenti che nascondiamo dietro barriere di "eh, son fatto così!" che in realtà sono tratti della nostra personalità che evitiamo amorevolmente di esplorare. Emotional intelligence è prendere atto di questi tratti, capire cosa ci vogliono comunicare, ed evitare che influiscano negativamente sul resto del mondo.

Ecco, visto che io di roba da scavare ne ho, ho deciso di investire qualche soldo nel provare a gestirla questa intelligenza emozionale.

Il percorso è diviso in 12 settimane, ciascuna delle quali consiste in letture ed attività giornaliere e viene chiusa da un incontro via Zoom di coaching.
Adesso sono alla fine della seconda settimana. Il percorso avrebbe previsto che io tenessi una specie di diario di quanto accadeva, ma si sa che sono sempre in ritardo (eh, sono fatto così!... cit.) e parto dopo.
Meglio tardi che mai.

Quindi, a partire da oggi pomeriggio, infesterò questo blog con i miei sproloqui.


giovedì 24 gennaio 2019

Duemiladiciannove

E così siamo arrivati anche qua. All'ultimo anno di questo decennio.
Il 2019 è cominciato con un capodanno volutamente sottotono, perché ste vacanze di natale me le son prese tranquille. Ne avevo bisogno: la crescita ha sempre bisogno di bei periodi di riposo.
Se devo guardare alle avvisaglie, sembra un inizio di anno tutto sommato positivo.

Il secondo giorno mi sono trovato in una situazione spinosa. A dicembre è nata una nuova situazione maialina con una persona. C'è stato però un problema abbastanza grosso di comunicazione, soprattutto di questa persona con Vu, e mi sono ritrovato con loro due in situazione di tensione ed io in mezzo che non sapevo bene cosa e come comunicare.
Il vecchio me si sarebbe rintanato nella sua zona di comfort e avrebbe chiuso le comunicazioni in merito. Il me del due gennaio si è dato un calcio in culo e ha agito - anche semplicemente dichiarando l'immobilismo e sbloccando la situazione.
Gestione perfetta? Forse no, ma gestione migliore di prima sicuramente. E quella bella sensazione di aver fatto un piccolo ma fondamentale passo avanti.

Al lavoro? Mi rendo conto che, seppure sempre un po' dominato dalla paura, ci son tante cose che ormai mi riescono automatiche e non mi costano alcuna fatica. Ed è una cosa di cui mi son reso conto da solo, facendomi i complimenti e riconoscendomela senza stimoli esterni.

Sono piccoli passi che hanno un effetto enorme. Ogni piccolo passo al di fuori della paura è energia in più che mi spinge, portandomi a fare altri passi e ad uscire ancora di più dalla zona - o chiamiamola prigione - del comfort.

In più, la palestra e l'alimentazione stanno facendo il loro lavoro, sto scrivendo cose utili per Proofy, sto sviluppando pian piano Herbalife... mi sto divertendo, ragazzi. Mi sto divertendo tanto. Faccio fatica, ma mi diverto. E amo vivere, amo andare avanti.

L'obiettivo adesso è rimanere con i piedi per terra, e fare in modo che il prossimo ostacolo - che sicuramente arriverà - venga superato senza troppi danni. Se reggo all'urto, mi sentirò veramente pronto a volare :)

Lore

giovedì 25 ottobre 2018

Misantropia

Non capitemi male: adoro vivere. La mattina non son mai troppo convinto della cosa, ma poi arrivo a sera e mi rendo conto che, in fondo in fondo, mi sto divertendo da matti.

Però ci son certe volte in cui la mia socialità è inferiore al QI della Marini.
Sono momenti in cui più guardo il mondo più vorrei ritrovarmi in una baita in montagna, ricoperta dalla neve, con provviste per un mese, una buona quantità di libri, una stufa, della legna, un gatto e una ridotta e selezionata varietà di esseri umani con cui scambiare coccole.

Nessuno parlerebbe a voce alta, quasi a preservare il vellutato silenzio della neve, e anzi, si passerebbe parte del tempo a farsi i cazzi propri.

Se avessi ferie...

lunedì 22 ottobre 2018

Monday

E così, ancora una volta è lunedì. Maledetto.
Tu pensi di averlo passato, ma lui torna. Imperterrito. Tra l'altro, ogni volta ricordandoti che sei una settimana più vecchio.

Poi, ci sono anche lunedì e lunedì. Questo è stato particolarmente rognoso: ho un sonno abietto dopo un weekend stancante, ho gestito rogne a non finire, ho scordato la borsa della palestra a casa e ho portato con me le chiavi che servivano a Vu, ho dovuto fare una demo noiosissima e ora ho due documenti due da scrivere.
Boring.

Ma, al di là delle lamentele - che ci stanno, a volte - il periodo è bello. Con tanti stimoli, tante novità, tante cose belle ed interessanti.
E questi stimoli mi portano ad interrogarmi su parti di me che non ho mai affrontato, e a cambiarle e renderle migliori. O anche solo diverse.
Sto imparando molto sulla comunicazione, sulla gestione dei conflitti, sulla gestione del tempo.

E, pian piano, sto facendo un piano per liberarmi dal lavoro dipendente e vivere in maniera un po' più libera.
Senza lunedì mattina lavorativi, grazie.

Lo

mercoledì 3 ottobre 2018

Il Marzullo britannico

Rileggevo i post di questa settantaquattresima ondata di vita di Blackie. Che è, citando i Gemboy, un "terminator che non vuole morire", morto e rinato tante di quelle volte che persino i gatti lo guardano con una certa ammirazione.

Sono diventato così noioso?

Rileggendo la mia prosa degli anni scorsi avevo sempre quel certo humour british che rimaneva sotto la serietà, dandole un fondamento ben più nobile. Adesso sembro quel tizio di cui non ricordo il nome che faceva programmi di notte con domande bizzarre, tipo "la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere?".
Marzullo. Grazie Google.

Non zo... ok cambiare, adoro farlo, ma non vorrei perdere quell'ironia. Quindi d'ora in poi chiuderò ogni post con una battuta a caso slegata dal contesto.
Tipo: un uomo entra in un caffé: SPLASH.

Forti risate del pubblico.
Risate di compassione.

E così, invece di lavorare, eccomi qua a scrivere minchiate. Non credo mi riescan bene come una volta, ma sono arcistramegaultrasicuro che adesso siate anche voi, zero lettori che mi seguono, a ridacchiare. Di compassione, ovviamente.

Mi spiace se vi ho fatti star male. Anzi, no, perché sono cinico.

Vi odio.

Lo

martedì 2 ottobre 2018

Il trampolino

Mi ricordo di un cartone di Wile E. Coyote in cui il coyote, ad un certo punto, doveva usare una catapulta per uccidere il Road Runner.

La catapulta ovviamente maltratta il povero coyote e gli fa male in svariate maniere.

Ad un certo punto, il coyote tenta di attivarla, ma il masso rimane fermo. Il coyote tenta di avvicinarsi al masso, tentando di far partire la catapulta, ma questa non parte. Alla fine sale sul sasso e tenta di smuoverlo. Il sasso parte, ed il coyote non se ne accorge nemmeno per qualche minuto, prima di schiantarsi contro una parete. Nel video, la sequenza parte al trentaseiesimo secondo.

Guardatela perché è fantastica.


Ecco, tralasciando la parte delo schiantarsi contro una parete... un po' è come mi sento. In questo momento mi sento lì lì per partire su un razzo verso la luna. Sento quella congiunzione astrale di eventi che mi porta ad avere tante occasioni. Eppure mi sento ancora là, con tanta energia potenziale ma non ancora partito.
E ho il dubbio invece di essere per aria senza accorgermene.

Ma quanto sarà bello godermi il panorama quando sarò veramente partito? E quanto sarà bello, avvicinandomi alla luna, usarla come fionda gravitazionale e dirigermi verso gli altri pianeti del sistema solare?

Magari il prossimo post lo scrivo da Plutone, anche se forse è un po' troppo freddino.

Lo

lunedì 1 ottobre 2018

La responsabilità senza responsabilità

Non so se ho mai scritto in questo blog che sono socio di un'associazione per migliorare le mie capacità di pablic spiching e liderscip. L'associazione si chiama Toastmasters, è attiva in tutto il mondo ed è fighissima.

All'interno del mio club svolgo il ruolo di assistente VPE. In pratica, aiuto la persona che si occupa di gestire il programma educativo dei soci ed organizza le serate.

La questione però sta andando avanti in modo un po' snervante. Perché non sento di avere l'autonomia per agire da solo, ma allo stesso tempo mi trovo il più delle volte a gestire io i buchi di programmazione nelle serate.
In pratica, spesso sembra che sia io il VPE. Per quanto mi riguarda, partirei io stesso a intervistare i soci e capire i loro programmi per quest'anno, cosa per la quale siamo in ritardo epico, ma non posso perché non sono il VPE.

Allo stesso tempo, succede un'altra cosa divertente. E cioè che il nostro presidente non fa il presidente. Mi rendo conto di essere il più delle volte io ad organizzare il lavoro degli officer, a gestire i ruoli e le competenze, a decidere cosa fare.
Ancora, senza sapere se ne ho l'autorità o meno. Anzi, diciamo proprio senza averne l'autorità.

Stamani mi son preso carico di mezza agenda, e di una decisione organizzativa, in mezzo al lavoro per organizzare una conferenza, al lavoro perché mi pagano, alla gestione del gruppo di palestra (prima o poi devo fare un post su tutte le cose in cui sono invischiato al momento... ma non so se bastano gli hard drive di google <3)...

"E chi te lo fa fare?", mi direte?

E qua mi rendo conto di una cosa.
Quando qualcuno ha un ruolo, io sono bravissimo a coprirne i buchi. Se non ho direttamente una responsabilità, mi riesce facilissimo comportarmi con autorità e gestire le situazioni.
Se ho invece io l'autorità, mi cago addosso.

E la cosa traggica è che quando non ho la responsabilità le cose mi vengono anche bene!

Il fatto è che della responsabilità ho una paura dannata. Non è mai un problema fare le cose, ma lo è quando di quelle cose sono direttamente responsabile. Lo è quando qualcuno può giudicarmi su quelle cose.
E, di conseguenza, quando posso giudicarmi da solo.

Buono spunto su cui lavorare, in questo lunedì mattina tetroh.

giovedì 27 settembre 2018

Dress whaat?

Ci sono cose che non riesco proprio a capire. Tipo il dress code.

Leggevo oggi un articolo sul dress code, che intima il malcapitato lettore a stare attento al proprio vestiario, millantando la possibilità di offendere le persone attorno, ridicolizzare sé stess*, provocare guerre nucleari come nemmeno l'ultimo disco di Gigi d'Alessio potrebbe fare

Ecco, boh... io proprio non riesco a capire. Sarà che son stambo, ma io i vestiti manco li vedo. A volte mi incuriosiscono quelli più stravaganti (ok, Lorenzo, non barare: su quelli più strambi ridi perfidamente come la peggiore pettegola. SIAMO ONESTIH), ma di media non ricordo cosa indossano le persone.

Sarà che la gente la preferisco nuda, ma il vestiario ha sempre contato zero.

Però alla fine, devo dirlo, mi spiace. A me piacerebbe comprendere le regole del vestirsi bene. Perché alla fine, nello strambo mondo in cui viviamo, anche il #macometivesti è comunicazione.

I nostri vestiti comunicano qualcosa. E in questo periodo sono sempre più interessato a cosa comunico oltre alle mie parole.

Quindi ho deciso, per il 2018-2019, di cominciare a cercare di capire cosa comunico con il mio aspetto fisico. Non per diventare un phyghetto, non necessariamente almeno, ma per essere cosciente e comprendere meglio alcune reazioni degli strambi esseri umani che mi circondano.

Spero non mi costi troppo...

Lo

mercoledì 26 settembre 2018

Sciabordii

Stavo riflettendo su una cosa.

Negli ultimi anni ho fatto un buon lavoro su me stesso per cominciare ad assumermi le mie responsabilità. Precedentemente le responsabilità le evitavo, e davo spesso la colpa a fattori esterni sui quali non avevo controllo.

Prendete il mio aspetto fisico: era un alibi. Nei primi post qua nel blog parlavo di me come di una specie di gobbo di Notre Dame, o forse come il mostro di Loch Ness. In realtà mi stavo deresponsabilizzando: stavo associando la mia incapacità di comunicare ad un fattore esterno, l'aspetto fisico, sul quale sentivo di non aver controllo.

Con il tempo e con i giusti calci in culo (Vu, ti amo XD) ho lavorato molto su questo aspetto. E ora riconosco che cambiare me stesso è la miglior maniera per risolvere i miei problemi.

Adesso il problema è un altro. Prendermi responsabilità al momento equivale al prendermi la colpa di tutto quello che non va come vorrei.
L'estremo opposto. Prima tutta la colpa era esterna, adesso tutta la colpa è interna. Prima avevo la sensazione di immobilità perché pretendevo si muovesse il mondo, adesso sono in balia degli sciabordii del mondo senza riuscire a fermarmi.

Mai 'na gioia :|

Quantomeno so su cosa lavorare nei prossimi mesi, ecco. E con tutte le responsabilità che mi sto prendendo avrò ampiamente modo di farlo!

Lo

giovedì 20 settembre 2018

Nota della redazione

Nel 2014 avevo cominciato un nuovo blog, che non era Blackie e quindi è morto clamorosamente.

Per unire le due metà del mio cervello, caricherò su Blackie i post di quel blog, retrodatandoli. Se ce la faccio.

I post saranno identificabili dal tag [ACWIP] all'inizio. Tanto son cinque.

Lo

La normatività

Vu mi ha fatto venire in mente un concetto importante, oggi.
L'importanza, all'interno della comunicazione, della sorpresa. Il che è collegato alla normatività.

Fatemi spiegare meglio.

Prendiamo un fenomeno come lo sciopero. I primi scioperi erano fortemente osteggiati dalla legge: scioperare era un atto forte, che aveva conseguenze pratiche e fortemente negative per chi scioperava, e quindi era un gesto che aveva un significato forte, e quindi delle conseguenze sulla popolazione. Non necessariamente positive, ma colpiva, faceva parlare del problema, ed alla lunga cambiava le cose.
Tanto che le condizioni dei lavoratori sono pian piano migliorate, e pian piano si è cominciato a parlare di diritto allo sciopero.

Cosa ne è rimasto oggi?
Lo sciopero è talmente abituale, talmente sovrautilizzato, che nessuno ci fa praticamente più caso. Se sentiamo di uno sciopero al TG, la nostra reazione è blanda. A meno di non avere particolare interesse per le condizioni dei lavoratori, è probabile che non capiamo nemmeno le ragioni dello sciopero, e bolliamo chi sciopera come fancazzista.

Questo è perché lo sciopero è stato "normalizzato".
Un meccanismo normale dei progressi sociali: semplificando molto, dato in un certo momento un equilibrio sociale, arriva qualcuno che rompe questo equilibrio. Le acque si agitano, ma ad un certo punto la società si riassesta su un nuovo equilibrio, che assorbe il cambiamento sociale. Dal momento in cui il cambiamento è normalizzato, nessuno si stupisce più perché è all'interno dell'equilibrio.

Il problema è che, spesso, il cambiamento non viene assorbito in toto. Guardate la variopinta scena LGBT degli anni '70, che scandalizzava i benpensanti, e guardate la situazione oggi in cui alcuni omosessuali non desideravano le unioni civili per evitare di far troppo rumore e non esser pestati per strada: l'omosessualità è stata normalizzata, nel senso che oggi va bene se sei gay, ma non devi pretendere troppi diritti perché altrimenti ostenti. Finché mimi le relazioni etero vai bene.

Che pippone... ma avevo bisogno di buttarlo giù per capire meglio anche io.

Comunque stamani, per vostra informazione, non ho voglia di fare un cazzo.

Lo

martedì 18 settembre 2018

Percezione autoavverante

Comunque nel rileggere il me stesso di qualche anno fa è pazzesco come avessi una percezione distorta del mio aspetto fisico.

Ora, non credo di essere un adone, ma definirmi orripilante mi sembra un filo esagerato. Bruttarello, toh. A volte anche quasi gnoccarello.
Sicuramente ho un gran culo. In effetti, se scorrete sotto trovate anche una foto. Gratis. In Scozia.
Ahem.

Che poi, penso, quel che ne usciva era la solita "profezia auto-avverante". Che è la dannazione maggiore di chi, come me, ha un'autostima traballante.
L'autostima ti dice che non riuscirai a fare abbastanza, o che non sei abbastanza. Quindi è come se tu ti ritrovassi a far quella cosa con un peso gigantesco da trascinare, che tenta di farti ridiscendere giù. E magari quel peso è proprio quello che finisce, alla fine, per farti davvero cadere stremato. E non finire le cose.

E quindi fallisci, alimentando la tua mancanza di autostima.

Il problema attuale è come rompere questo ciclo. Che razionalmente ho identificato, ma irrazionalmente faccio una fatica bestiale a rompere.
Per adesso, la logica che ho seguito è quella dell'allenamento. Se fai un lavoro, pian piano ti abitui a farlo e ti viene più semplice continuare a farlo. Ma questa non può essere una strada percorribile... perché comunque è na faticata. Devo anche lavorare sul peso, sul comprenderlo, sul capire come metterlo in spalla e portarlo con me.

Devo allearmi con le mie paure, e superare la vita assieme a loro :)

lunedì 17 settembre 2018

Lunedì

Oggi è lunedì. Potrei scrivere un post banale sul fatto che già di per questo vorrei uccidere pulcini prendendoli a racchettate, ma non lo farò perché ho un'audience sensibile.

In questo periodo pieno, una volta scritta la frase qua sopra ho cominciato a sentire la folla dei miei pensieri cominciare ad urlare e richiedere la mia attenzione.
Dovrei parlare dei cazzi miei? Del mio speech a Toastmasters? Di minchiate? Dell'attività che sto facendo in palestra? Del lavoro? Di politica?
Tutti urlano per avere attenzione, d'altra parte. Potrei fare una roba naive, e scrivere un discorso diverso per ogni frase. Ma non lo farò, perché ho un'audience sensibile.
Poi la gente mi chiede di uccidere pulcini a racchettate, e mi sporco tutta la polo di sangue.

Il fatto, che è anche legato all'esiguo numero di post su Blackie, è che ho talmente tante di quelle voci in testa a chiedere attenzione che ho difficoltà a concentrarmi su una cosa singola. Scrivere, razionalizzare, è una cosa che richiede allenamento.

Ma poi guardo al contatore di visite, ed al numero di commenti, e mi rendo conto di una realtà fondamentale.
Blackie all'inizio era un urlo di aiuto, una richiesta di assistenza per una persona disperata. C'era gente che lo seguiva, commentava, mi voleva bene... con una di quelle persone sono ancora amico dopo tanti anni.
Adesso è un laboratorio, uno spazio mio. Un luogo dove scrivere, buttar giu, senza paura di espormi e senza paura che qualcuno si senta disorientato. Blackie è un luogo dove psicoanalizzarmi, dove fermarmi, dove riflettere, dove razionalizzare.

Blackie è adesso la mia maniera per riuscire a zittire tutte quelle voci, e scrivere qualcosa. Un modo per fermarmi.

E forse così è anche più prezioso di prima :)

venerdì 14 settembre 2018

Rileggere

In realtà, il post che ho pubblicato poco fa risaliva a ieri.
Mi sono ripromesso di riprendere a scrivere e razionalizzare, quindi rieccomi a scrivere.

Di cosa volevo parlare? I miei appena sopraggiunti 33 anni hanno cancellato il contenuto dei miei neuroni.... ah, sì, del fatto che sono undici anni che esiste Blackie!
La voglia di riscriverci mi è presa quando, stimolato dalla psico, ho ricominciato a leggere le parole scritte da quel misterioso me di 11 anni fa. E pensavo... cribbio! Undici anni, quasi dodici. Tanto tempo, tante parole passate sotto il ponte, tanti pensieri cambiati, tanta crescita.

Un blog è un po' questo. Un posto dove stipi i tuoi pensieri e la tua maniera di essere, per ricordartene più tardi. Ricorda un po' quelle persone che continuano a farsi una foto al giorno per vedere come invecchiano male. Ecco, Blackie è la testimonianza di come sto invecchiando. Bene, male... sinceramente non lo so! Credo bene, considerata la maggior consapevolezza di quel che mi passa dentro. Ma forse male, considerata la poca capacità di concentrarmi sulle cose.

Anche il 2018 adesso ha i suoi bravi post. Non so se continuerò a scrivere, ma fra altri 11 anni, quando ne avrò quarantaquattro come i gattiinfilaperseicolrestodidue, potrò rileggere come pensavo quando ne avevo trentatrè come i trentinicheentraronoatrentotuttietrentatretrotterellando. Che mi intorto anche a scriverlo.

Basta minchiate neh?

Lore

All changes...

Buffo, no?
Il tempo passa, si cresce, si cambia. Eppure alcune cose rimangono costanti.
Tipo Blackie. Che è una di quelle cose che rimane là, come un simpatico avvoltoio sulla spalliera del letto. Tu pensi di essertene scordato ma lui è sempre là a guardarti, famelico di pezzetti della tua anima.

Che così sembra un po' mostruoso, ma in realtà è un bravo ragazzo.

A Blackie ci ho pensato venerdì scorso, alla prima seduta del mio nuovo ciclo con la psicanalista. Che no, non ci sto andando per curare il mio improbabile senso dell'umorismo, ma per "mettere ordine".

Non posso nemmeno parlarne male, che adesso sa di Blackie e poi mi corca quando vado alle sedute (salve dottoressa! tutto bene?).

Il mondo cambia, si evolve, io mi sento fermo come può sentirsi ferma una persona su un ottovolante. Che tutto intorno cambia, la tua posizione nel mondo cambia, eppure tu dentro senti che le viscere non si son spostate più di tanto. Non vedi più l'antipatica casa degli spettri, ma sei sempre a contatto con la tua puzzolente cistifellea.

Perché quel che vedi fuori è razionalità, quello che vedi dentro è il tuo bizzarro mondo interiore che ignora la razionalità e continua a dirti che tutto è rimasto uguale. E che ti blocca, ti inchioda là. Ti fa pesare come un macigno il minimo errore e ti sminuisce tutte le vittorie.

Che palle, ragazzi... è come se cercassi di correre con un peso da un quintale attaccato ai coglioni. Voglio liberarmene. Voglio caricarmi sto peso in spalla e correre con lui.