Non capitemi male: adoro vivere. La mattina non son mai troppo convinto della cosa, ma poi arrivo a sera e mi rendo conto che, in fondo in fondo, mi sto divertendo da matti.
Però ci son certe volte in cui la mia socialità è inferiore al QI della Marini.
Sono momenti in cui più guardo il mondo più vorrei ritrovarmi in una baita in montagna, ricoperta dalla neve, con provviste per un mese, una buona quantità di libri, una stufa, della legna, un gatto e una ridotta e selezionata varietà di esseri umani con cui scambiare coccole.
Nessuno parlerebbe a voce alta, quasi a preservare il vellutato silenzio della neve, e anzi, si passerebbe parte del tempo a farsi i cazzi propri.
Se avessi ferie...
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