mercoledì 3 ottobre 2018

Il Marzullo britannico

Rileggevo i post di questa settantaquattresima ondata di vita di Blackie. Che è, citando i Gemboy, un "terminator che non vuole morire", morto e rinato tante di quelle volte che persino i gatti lo guardano con una certa ammirazione.

Sono diventato così noioso?

Rileggendo la mia prosa degli anni scorsi avevo sempre quel certo humour british che rimaneva sotto la serietà, dandole un fondamento ben più nobile. Adesso sembro quel tizio di cui non ricordo il nome che faceva programmi di notte con domande bizzarre, tipo "la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere?".
Marzullo. Grazie Google.

Non zo... ok cambiare, adoro farlo, ma non vorrei perdere quell'ironia. Quindi d'ora in poi chiuderò ogni post con una battuta a caso slegata dal contesto.
Tipo: un uomo entra in un caffé: SPLASH.

Forti risate del pubblico.
Risate di compassione.

E così, invece di lavorare, eccomi qua a scrivere minchiate. Non credo mi riescan bene come una volta, ma sono arcistramegaultrasicuro che adesso siate anche voi, zero lettori che mi seguono, a ridacchiare. Di compassione, ovviamente.

Mi spiace se vi ho fatti star male. Anzi, no, perché sono cinico.

Vi odio.

Lo

1 commento:

  1. Dai, un po' di fantasia... se prendi una tazza di americano di Starbucks riesci quantomeno a pucciarci un piede!

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