martedì 18 settembre 2018

Percezione autoavverante

Comunque nel rileggere il me stesso di qualche anno fa è pazzesco come avessi una percezione distorta del mio aspetto fisico.

Ora, non credo di essere un adone, ma definirmi orripilante mi sembra un filo esagerato. Bruttarello, toh. A volte anche quasi gnoccarello.
Sicuramente ho un gran culo. In effetti, se scorrete sotto trovate anche una foto. Gratis. In Scozia.
Ahem.

Che poi, penso, quel che ne usciva era la solita "profezia auto-avverante". Che è la dannazione maggiore di chi, come me, ha un'autostima traballante.
L'autostima ti dice che non riuscirai a fare abbastanza, o che non sei abbastanza. Quindi è come se tu ti ritrovassi a far quella cosa con un peso gigantesco da trascinare, che tenta di farti ridiscendere giù. E magari quel peso è proprio quello che finisce, alla fine, per farti davvero cadere stremato. E non finire le cose.

E quindi fallisci, alimentando la tua mancanza di autostima.

Il problema attuale è come rompere questo ciclo. Che razionalmente ho identificato, ma irrazionalmente faccio una fatica bestiale a rompere.
Per adesso, la logica che ho seguito è quella dell'allenamento. Se fai un lavoro, pian piano ti abitui a farlo e ti viene più semplice continuare a farlo. Ma questa non può essere una strada percorribile... perché comunque è na faticata. Devo anche lavorare sul peso, sul comprenderlo, sul capire come metterlo in spalla e portarlo con me.

Devo allearmi con le mie paure, e superare la vita assieme a loro :)

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