Io ho un problema. Ho il problema che sto sempre sulla difensiva. Su tutto.
Più mi auto-analizzo più vedo che tutti i miei problemi e le caratteristiche del mio carattere stanno la:
- non mi innamoro perché mi voglio difendere dai problemi che ne conseguirebbero, dalle pene d'amore
- non chiedo aiuto perché ho paura di risultare imbecille e debole (senza rendermi conto che non chiedere aiuto ti fa ESSERE un imbecille) e perché ho la presunzione di credere di aver capito tutto di me stesso
- sono scorbutico perché penso sempre che il mondo ce l'abbia con me
- sono auto-ironico perché penso di avere una quantità mostruosa di difetti e preferisco prendermi in giro che criticarmi
Cosa cazzo può fare uno a sto punto? Io ho rinunciato a chiedermi cosa posso fare, cosa posso pensare... mi dicono che penso troppo, e io vorrei non avere un cervello intelligente o avere la possibilità di disattivarlo ed agire d'istinto come gli animali, ma purtroppo non si può. Sono padrone di me stesso come il timoniere di un vascello del 500 durante una tempesta. Allegra la situazione vero? Essere a bordo di una nave e non riuscire a governarla... notevole!
Ma se (credo) ho capito tutto dei miei problemi... perché non riesco a risolverli, CAZZO????
Lo
Non vorrei sembrare saccente ma voglio offrirti una visione diversa delle cose:)
RispondiElimina"- non mi innamoro perché mi voglio difendere dai problemi che ne conseguirebbero, dalle pene d'amore"
-non soffri lo stesso a non lasciarti andare? La sofferenza fa crescere..e poi l'amore non è solo sofferenza..se anche capita di soffrire il colore non sara mai maggiore delle gioie.
"- non chiedo aiuto perché ho paura di risultare imbecille e debole (senza rendermi conto che non chiedere aiuto ti fa ESSERE un imbecille) e perché ho la presunzione di credere di aver capito tutto di me stesso"
-gia questo post infondo è una richiesta di aiuto. Chiedere aiuto è umano..siamo animali sociali abbiamo bisogno degli altri.
"- sono scorbutico perché penso sempre che il mondo ce l'abbia con me"
-che assurdità! ;) il mondo OVVIAMENTE non ce l ha con te. Ognuno pensa alla propria felicità credimi.
"- sono auto-ironico perché penso di avere una quantità mostruosa di difetti e preferisco prendermi in giro che criticarmi"
-l autoironia non mi pare un difetto cosi grave, anzi.
innanzitutto... welcome!
RispondiEliminati rispondo subito
- non ho mai detto che il mio pensiero sia logico. Io sto tentando di interpretare le mie reazioni istintive, non di spiegare il ragionamento con cui arrivo ad una decisione... in pratica, hai perfettamente ragione ma pur pensandola come te a volte non riesco ad agire in maniera "buona"
- non direi, di solito quando qualcuno mi offre aiuto mi chiudo a riccio... chi è riuscito a darmi una mano è solo perché mi è stato tanto dietro (dio mio che frase sgrammaticata), e tante persone semplicemente non hanno il tempo e la voglia di darmi retta ;)
- lo so che è un'assurdità, ma anche quella è una cosa inconscia ;)
- lo so che l'autoironia non è un difetto di per se... è il motivo che lo è :p
Ti capisco molto bene, anche io ultimamente provo la stessa sensazione.
RispondiEliminaSono arrivata alla conclusione che tutto sta nel fatto che alla fine ci fa comodo. E' facile, abbiamo imparato a vivere così, ci sono le nostre certezze in questo modo di fare e quindi ci ritroviamo con la voglia di smontare queste dinamiche, ma anche di mantenerle.
io dico solo che la presa di coscienza dei propri limiti è il primo passo nel cammino che ci porta ad oltrepassarli! ;)
RispondiEliminaciau da minami
ps. e che cavolo! sei il mio gemello, non posso mica criticarti! *_*
ps2. forza, ora che ci siamo ritrovati ne usciremo insieme! :p aspettami però che io devo prima curare la mia pazzia...
Grazie dei commenti!!! Comunque conosco Cecina, vado al mare lì vicino. Unica ancora di salvezza: il Minas tirith. XD
RispondiElimina@sun: io invece sono arrivato alla conclusione che noi esseri umani siamo assolutamente illogici: è raro che riusciamo a percorrere la strada che secondo noi ci porterebbe più felicità. E' questo che mi fa incazzare... il sapere più o meno cosa fare e non riuscire a farlo.
RispondiElimina@gemellina: purtroppo i passi per superare i limiti sono tanti, tanti, tanti... sono sempre abbastanza bravo a psicanalizzarmi, ma lo sono molto meno quando si tratta di capire come uscire dai problemi. Ma passerà prima o poi... passa tutto... basta non prenderli troppo sul serio i problemi e si trova sempre la maniera per uscirne!
@parlu: non sono mai stato al mare a Cecina ma sono stato a Vada e fa caà peso... molto meglio l'Elba!!! Però l'aquapark è divertentissimo!
beh, l'altra possibilità è accettarsi. perché ricordati sempre che tutti hanno dei limiti e dei difetti, tu non sei mica l'unico, e i tuoi difetti non sono più "gravi" di quelli degli altri, se tu che sei più "esigente"... ;) magari sei un perfezionista, e quindi non riesci a vedere che quelli, mentre sottovaluti tutti i pregi che puoi avere. :) so che questo discorso non ti "aiuterà", visto che io sono esattamente come te in questo.
RispondiEliminaalla fine quello che serve è soltanto "equilibrio" - la cosa più difficile in assoluto da raggiungere.
equilibrio tra le proprie aspirazioni e le proprie possibilità, tra il desiderio e l'insicurezza, tra i sogni e la realtà...
magari alcuni limiti non li supererai mai, magari altri sì. l'hai detto tu che sei ottimista, no? e allora! ;)
per farti pesare meno i tuoi difetti, forse ci vorrebbero più persone che ti ricordino i tuoi lati positivi, in modo che tu non ti perda in quelli negativi!
e comunque, se il primo passo è la presa di coscienza dei propri limiti, il secondo è l'accettazione di essi. :)
un bacione gemello mio bello ;)
purtroppo sono un perfezionista. So che la perfezione è impossibile da raggiungere, ma penso anche che accettarsi così come siamo non va bene. Non c'è limite al migliorarmi, e finché ne sono capace voglio farlo... apprezzo i miei pregi, è bello averne, ma se ci sono altri problemi da risolvere non posso stare continuamente a guardare quel che va bene e fregarmene ;)
RispondiEliminaQuindi non sono d'accordo sul fatto che i limiti vanno accettati, semmai ne va semplicemente preso atto ma io li vedrò sempre come qualcosa da cambiare, non come un lato di me da salvaguardare
[philosophical mode on] te la sei cercata tu! :p
RispondiEliminaparliamo di armonia e di equilibrio.
l'equilibrio è il corretto bilanciamento di tutte le nostre "qualità". considerato che i difetti non sono altro che delle "qualità" portate all'eccesso, è facile capire come l'equilibrio delle qualità significherebbe l'eliminazione dell'eccesso che c'è in noi e di conseguenza dei nostri difetti. l'equilibrio sarebbe allora il fine da raggiungere in un percorso di miglioramento di sé. ma di per sé è irraggiungibile, perché dovrebbe essere stabile ma la vita è continuo movimento: il mondo, le persone, i nostri pensieri e i nostri sentimenti.
l'armonia invece è l'accordo tra tutte le parti, quindi sia quelle che positive che quelle negative, in modo che si compensino a vicenda. l'armonia è raggiungibile perché si ottiene dal dato concreto del presente. è una negoziazione, un compromesso tra ciò che siamo e ciò che vorremmo o dovremmo essere.
l'accettazione è il primo passo verso l'obbiettivo più realista dell'armonia.
un obbiettivo troppo difficile da raggiungere - l'equilibrio, l'annullamento degli eccessi dove questi sono presenti - potrebbe significare anche la perdita di ciò che di buono c'è in noi: focalizzarsi su qualcosa significa togliere attenzione a qualcos'altro. invece tutto ha bisogno di attenzione, anche i nostri pregi, che per essere tali hanno bisogno di essere "curati". :p
[philosophical mode off]
che discorso complicato! c'hai capito qualcosa? :p
OT o forse no
per favore trovami un'altra canzone che mi piace tanto quanto questa ("Through Her Eyes") perché sarà la 200a volta che l'ascolto da ieri!!! mi sta ossessionando, non riesco a farne a meno!!! ...a proposito di eccessi! :p
ero sempre io - la tua gemella diversa :p
RispondiEliminaallora mi sa che abbiamo due filosofie diverse... io odio i compromessi e le vie di mezzo. Sono una di quelle persone che rinunciano o puntano al massimo... forse è un'utopia, magari sbaglio, ma credo non ci sia niente di sbagliato nel cercare di tirar fuori il meglio di se stessi e affinare quei lati della propria personalità che non vanno bene.
RispondiEliminaIo posso arrivare a convivere con i miei difetti, quello si, ma mai ad accettarli. Accettarli significa arrendersi, cercare di migliorarli significa avere ancora un obiettivo. E dato che ho la (triste?) visione della vita come una serie di obiettivi da raggiungere, come una serie di sfide da affrontare, non riesco ad accettare neppure l'idea di sedermi e guardare a quanto ho fatto finora. A quello penserò prima o poi, quando sarò troppo stanco per correre.
no, forse non ci capiamo soltanto :p
RispondiEliminaè un discorso un po' complesso in effetti, ed è difficile spiegarmi. forse dovrei farti leggere la mia tesi per capire! LOL! perché in parte riguarda questo poeta (oltre che traduttore e miliardi di altre cose!) francese di cui condivido pienamente l'approccio alla vita e alla conoscenza, quella che in ambito degli studi letterari si chiama "poetica" - lui si chiama Yves Bonnefoy, casomai ti pungesse vaghezza! :p (io l'ho anche conosciuto di persona! *_*)
sostanzialmente, il suo approccio alla vita e alla conoscenza non è altro che quello che hanno i ricercatori e gli studiosi in qualsiasi ambito dello scibile umano. ossia? si pongono una domanda, prendono atto della propria ignoranza in relazione a quella domanda, si attivano per trovare una risposta. ma in questo percorso non rifiutano e accettano di dover spesso rispondere a delle altre domande preliminari prima di poter affrontare LA domanda che si sono posti.
la mia idea è che porsi obbiettivi troppo fuori della propria portata è inutile e dannoso. meglio porsi obbiettivi minori e lentamente procurarsi i mezzi per perseguire l'obbiettivo finale.
è in questo senso che dico che l'accettazione è solo un passo - per me fondamentale, per te magari no - del cammino verso il miglioramento: accettare i propri limiti e porsi obbiettivi diversi, minori rispetto a quello principale, senza però mai perderlo di vista. ;)