martedì 19 novembre 2013

Scossa?

Cerco nuovi e vecchi stimoli
Il periodo è mentalmente caotico ma fisicamente fiacco, quindi cerco nuove prospettive. Per prima cosa, sto ri-cercando un coro nel quale cantare, e forse ne ho trovato uno. Sito dalla faccia simpatica, coro abbastanza numeroso (60 elementi), buon repertorio, e soprattutto proverei sotto al palazzo dove lavoro, nella stessa zona in cui andrò ad abitare fra un mese e mezzo.

Inoltre sto cercando di ri-affacciarmi in palestra,anche se vorrei evitare la sala pesi perché non fa proprio per me.Obiettivo: corsi aerobici non basati sul ballo (se devo ballare mi annoio... meglio la thai boxe :D), probabilmente yoga anche se so già che mi ingarbuglierò come un nodo da marinaio, ginnastica posturale visto che ho una postura di merda, e tanto stretching perché è con quello che si vive bene e non con i muscoli. Poi magari, quando me la sentirò, integrerò con qualche esercizio in sala pesi possibilmente a corpo libero.
Per questo, voglio provare ad usare una buona feature che la palestra mi propone: una sorta di social network per programmare allenamenti, trovare persone con i tuoi stessi obiettivi. Perché è assolutamente vero che ti alleni meglio quando sei in compagnia: sei più motivato, hai appuntamenti da rispettare, ti fai forza a vicenda e, soprattutto, hai qualcuno con cui berti una birra dopo l'allenamento. D'altra parte la birra contiene parecchi sali minerali ed è assolutamente indicata per il post-allenamento :D

Insomma, un post che provocherà una marea di "sticazzi" nell'audience.
Lo

lunedì 18 novembre 2013

Lunedì

Ti svegli il lunedì mattina. Il resto del letto è vuoto. Fuori piove.
Scopri che è finito il caffé. Ti fai la doccia e ti infili la tua camicia. Fai la borsa per la palestra.

Arrivi a Lambrate. Uno si è sentito male in metro. V per aspettarti ha lasciato passare tre metro e ti senti anche in colpa perché la farai arrivare in ritardo. Dieci minuti e la metro riparte, ovviamente dentro si sta pressati come sardine. Ti vedi con V per quei cinque minuti che ti fanno rimpiangere il fatto che ieri sera ti sei addormentato senza aspettarla, avresti dormito meno ma il risveglio sarebbe stato decisamente migliore.
A Cadorna cambi, ti infili in una rossa sovraffollata causa fiera di stocazzo in Lotto. Una fermata dopo ti convinci, sbagliandoti, di aver sbagliato direzione e tenti di scendere, ricordandoti appena in tempo che si, Conciliazione è nella direzione giusta e che sei un idiota. O sei molto assonnato.
O entrambi.
Arrivi al lavoro e ti immergi in attività delle quali faresti, sostanzialmente, volentieri a meno.

Però metti su l'Eroica di Beethoven e il mondo, un pochino, migliora.
Quantomeno non sento le voci degli altri in ufficio :D

Lo

venerdì 15 novembre 2013

Il male

A volte gli avvenimenti ti fanno pensare che il mondo intero congiuri perché tu faccia le cose brutte. Quando lavori, tipicamente proprio mentre stai facendo qualcosa di noioso ed appagante quanto raccogliere il contenuto della scatola di coton-fioc che ti è caduta a terra (questo esempio è ispirato ad una storia vera che mi è accaduta stamani), ti arriva puntuale la distrazione.
Ecco, oggi la distrazione ha la forma della scoperta che il proxy che abbiamo al lavoro (un pc che sta in mezzo fra il mio pc e la rete e decide quali siti posso visitare e quali no non mi blocca Blackie.
I tempi verbali dell'ultima frase sono coordinati come me quando ballo latino-americano. Cioé poco. Sticazzi.

Per questo, scriverò un post perdendo quella decina di minuti che mi avvicinerà inesorabilmente alle ore 18, e raccontandovi i programmi per il weekend.
Che si aprirà con un'uscita stasera con un'amica dei tempi di Pisa, e forse alcuni suoi amici, a bere un po' di birra al birrificio, continuerà con una notte di sonno, domani giornata con V a base di pizzoccheri, film, coccole e derivati, domenica incontro con il probabile padrone di casa da gennaio in poi.
Si, perché durante la mia assenza da Blackie ho cambiato anche casa, ora sto lontanissimo da lavoro ma con un collega e la sua ragazza... e da gennaio ci trasferiremo, se tutto va bene, in una casa distante 2 min a piedi dalla quale uscirò presumibilmente alle 9 per entrare al lavoro alle 9.05, camminando anche lentamente.
Godo notevolmente.

Ah, domenica vorrei anche andare in palestra a correre che sto diventando flaccido. Per la mia media, almeno.

Ora la smetto di scrivere altrimenti vi racconto tutto ora e vi annoiate.

Lo

giovedì 14 novembre 2013

E intanto...

Tanto per scrivere un post tristemente inutile e riempire la desolazione di Blackie, vi racconto che mi sono iscritto a Cortilia.

Cos'è Cortilia, si chiederanno i bambini in sala? Cortilia è un mercato online di distribuzione di prodotti alimentari "a filiera corta", cioé con meno passaggi lavorativi possibili dal produttore al consumatore. In pratica, è una sorta di consorzio di produttori agricoli, allevatori e quant'altro che vende i propri prodotti tramite questa organizzazione che, da parte sua, ci mette più o meno la parte fiscale ed il trasporto. A me oggi arriveranno frutta e verdura probabilmente raccolte oggi, di stagione (rigorosamente vietata la serra e tutto ciò che non è naturalmente disponibile!), tendenzialmente biologiche. Il tutto a 24,90€ per circa 10kg di roba tutto-ma-proprio-tutto incluso.
"Ma chi te lo fa fare?", chiedono le fin troppo numerose casalinghe milanesi che, presumibilmente, credono che la verdura cresca nelle vaschette dell'Esselunga. "Al supermercato costa meno!".
A parte che meno una sega, se vado a comprare tutta quella roba al supermercato non so quanto mi costa meno e tra l'altro mi devo portare 10kg su per le scale del palazzo. Ma poi con Cortilia sono sicuro di aver roba fresca, tendenzialmente più genuina, cresciuta all'aria aperta, e vado a finanziare piccoli coltivatori che non tendono ad impestare tutto con robaccia e ti offrono prodotti decenti.
Oh, mica seghe...

Lo

mercoledì 13 novembre 2013

Post incasinato

In bilico.
In questo momento sono in equilibrio, ma sento che è precario. E' una posizione nella quale attualmente sto, ma che non riesco a sentire come definitiva.
La situazione non è cambiata, V è sempre là, forse anche un po' più di prima, il rapporto sta crescendo ma no, non si sbilancia da nessuna delle due parti.
Eppure prima o poi evolverà. Finirà, diventerà serio, non ne ho idea, ma non può rimanere così.

Di certo ora so che non può evolvere e che, allo stesso tempo, sopporterei male la sua fine. Mi sa che è così anche per V. Credo che siamo in un certo senso dipendenti l'uno dall'altra ma ancora troppo eterei, instabili per rendere la cosa ufficiale e definitiva. Troppo bambini? Io si, lei non so.
Troppo incasinati, forse.

Ecco, probabilmente è questo. E' un periodo talmente vulcanico che mi sento bloccato. Ho voglia di libertà, la ottengo e non la sfrutto. Il che è idiota, perché la libertà non l'avrai per sempre e, se non te la prendi quando puoi permetterti di essere una testa di cazzo, non te la prendi più.
Ma la libertà voglio prendermela a modo mio.

Considerato che io di quel che ho scritto non capisco un cazzo non voglio immaginare quanto poco avete capito voi.
Se volete spiegazioni non chiedetemele, il mio cervello non mi parla più da otto mesi (OTTO MESI, cazzo)

Argh, puah e sput.

Nel frattempo, la mia voglia di razionalità si duole del fatto che S (la mia ex) mi ha educatamente, ma fortemente, rimbalzato la mail che le avevo mandato e di cui avevo parlato due post (e mesi, ahimé) fa. Ora, la capisco perfettamente e non la biasimo, ma anche quella è una cosa che è rimasta sospesa. E' una situazione che non riesco a chiudere, a capire, se non mi da una mano lei. Poi mi piacerebbe che ci fosse altro, se non amicizia una sorta di conoscenza e di rispetto reciproco, ma forse chiedo troppo.
Forse il tutto è anche collegato alla sospensione attuale, come se dovessi chiudere una pagina per aprirne un'altra. Forse la pagina nuova semplicemente non va aperta perché non siamo fatti l'uno per l'altra. Forse devo smetterla di pensare alle pagine e non chiedermi dove va una storia e limitarmi a viverla.

Forse devo smettere di farmi seghe mentali :D
(e di passare serate a casa da solo, che poi scrivo i post caotici)

Lo

giovedì 7 novembre 2013

Cosa voglio...

Eh, domanda facile.

Voglio una vita stabile, fatta di certezze, punti fermi, in cui nulla cambia, nella quale magari scendo anche un po' a compromessi, nella quale mi sento protetto e sicuro?

Voglio una vita spericolata, fatta di cambiamenti, svolte, nella quale ogni istante può rivelarsi l'inizio di una nuova storia o la fine della precedente, nel quale non posso essere sicuro neppure di me stesso?

Bel dilemma, direte. Banale, soprattutto. Ma lo sto vivendo. Da un lato la relazione con Vale va, assopita dalla stanchezza di entrambi ma viva di passione. Da un lato mi attira questa stabilità, da un lato mi attira la voglia di impazzire e provare qualcosa di completamente diverso. Dissi una volta che volevo provare tutti gli abiti possibili e vedere quale mi sta meglio addosso... beh, alla fine non potrò provarli tutti, o non avrò tempo di godermeli. Mi piacerebbe riuscire a provarmene un po' ma ho paura di lasciarne indietro alcuni che mi piacciono e nel frattempo si fanno comprare da altri.

Agh, non ci fate caso. E' giovedì sera, sono a casa da solo e mi deprimo.


Per chi se lo chiedesse, Lore è un po' stressato, tendenzialmente felice, un po' meglio vestito ma sempre folle dentro, sognatore ma anche un po' più concreto, vulcanico, stanco, in cerca di nuovi orizzonti ma anche affezionato ai panorami attuali.
E incasinato, as usual.

Che palle.
Lo

lunedì 19 agosto 2013

Looking for the past

Ho appena scritto una mail a Sara.
Visto che c'eravamo mollati bene, mi è sembrato carino inviarle una mail in cui dirle che no, non mi sono scordato di lei e, pur scrivendo fra le righe che su un rapporto amoroso c'è scesa sopra una pietra tombale di ragguardevoli dimensioni, ovviamente scritto in termini un momentino più gentili (non per essere stronzo, è che l'ultima cosa che voglio fare dopo averla fatta star male è alimentare illusioni, anche se spero vivamente che sia della mia stessa opinione), che mi piacerebbe col tempo ricreare un qualche tipo di rapporto, magari rivederci per un caffé o cosa.
Possibili reazioni:
a) non mi risponde. Mi farebbe malino, perché l'ultima cosa che voglio è non saper nulla su come sta e cosa sta combinando
b) mi risponde che non vuole più saperne di me. Sarebbe una conclusione di rapporto ben più degna del non sapere nulla, quindi mi spiacerebbe meno
c) mi dice che non mi scriveva esattamente per lo stesso mio motivo, e cioè la paura di ferirmi
d) mi manda a fanculo
e) boh

In pratica, boh. L'unica cosa che spero è che, nel bene o nel male, risponda. Poi andremo ancora più sul boh, ma un po' più diradato.

sabato 27 luglio 2013

Livello di controllo

Cominciamo con la buona notizia. Per la gioia del mio livello di testosterone, ha ricambiato idea e ieri sera ho... svuotato un po' la mia carica, ecco. Si, è a doppio senso.
E siamo rimasti comunque in un gigantesco boh... nessuno dei due ha voglia, tantomeno adesso, di prendersi impegni. Abbiamo concluso che facciamo un po' quel che abbiamo voglia di fare... di smettere di vederci non se ne parla, mi piace troppo come persona per perderla, del sesso se ne può fare a meno nonostante a volte facciano un po' male le p...

Che poi il problema si risolverebbe se non fossi un romantico idealista di sta ceppa.

Nel frattempo, ho speso la settimana a scrivere stati filosofici a ridere su facebook per vedere quanta gente li avrebbe presi sul serio. Si, sono un cinico bastardo.

Lo

martedì 23 luglio 2013

Sarà una banalità ma...

Non ti puoi rendere conto di quanto ti manca qualcuno come quando non puoi più averlo. Il brutto è che spesso certe sensazioni, quando ti ritrovi ad aver a che fare con la mancanza, vengono amplificate e distorte e lo vorresti il doppio... Fatto sta che, per quanto piccola fosse, se dovesse essere veramente finita mi mancherà parecchio questa relazione.

domenica 21 luglio 2013

Variabili

Credevo di averle settate tutte le variabili.
A volte ti senti come se avessi tutto sotto controllo. Come se potessi fare qualunque cosa e il mondo fosse tuo. Hai dato un valore ad alcune delle tue variabili che sono diventate costanti e fanno quadrare la piccola equazione della tua vita.
Ma non conti che nell'equazione della tua vita le variabili che contano non sono solo le tue. E su alcune di esse veramente non hai controllo, non sai che valori possono prendere. E possono cambiare il peso della tua equazione, scombinandola.
Oggi la mia equazione è andata a farsi fottere, per colpa di variabili non mie. L'ultima volta che è successo nel mondo della fisica, hanno scoperto la fisica quantistica che è una gran bella roba. Io mi accontenterei di ritrovare una parvenza di equilibrio. Per poi perderlo, perché l'equilibrio è noioso.

Lo

mercoledì 19 giugno 2013

E se domani... e sottolineo SE...

E la vita prosegue.
Sono sempre assieme a Vale, ho sempre voglia di libbertà (con due B perché suona più bimbominkia) che per inciso mi viene concessa in pieno, sto sempre lavorando in un luogo nel quale mi trovo bene "umanamente" ma che mi castra la voglia di programmare, ho sempre i miei piccoli dubbi e le mie non-troppo-piccole domande, ho sempre (anzi, forse un po' di più) voglia di montagna, ho sempre più capelli.
E ho un progetto: mettermi in proprio.

Premetto che, per quanto riguarda il campo dell'informatica, la crisi si sente relativamente. E' un campo in espansione, pieno di offerte ed opportunità. L'idea, per adesso solo un'idea e non un obiettivo ma da questo si parte, è di fare fondamentalmente quel che fa Vale: aprire partita IVA e cominciare a lavorare da solo. Non dover più dipendere dal lavoro di idioti, non dover più avere capi che ti fanno lavorare male, metter mano solo io al mio codice, riuscire a ricominciare a programmare anche per piacere e non solo per metter su soldi.

Per iniziare, probabilmente comincerò a prendere piccoli progetti da portare avanti durante il weekend, in modo da farmi le ossa e cominciare a farmi un nome. Quando mi sentirò pronto a decollare, aspetterò ancora qualche mese per essere sicuro e poi... beh, salto nel buio.
O almeno, questo è quel che sogno. Poi dovrò fare i conti con la realtà, quello si, ma saprò contrattare bene :)

Lo

lunedì 27 maggio 2013

Due discorsi scollegati

Forse quello che mi fa più paura di una relazione seria è il fatto che alcune delle cose che sognavi di fare prima o poi nella vita svaniscono. Provare ad avere una relazione seria significa avere tante cose nuove belle, ma anche rinunciare ad altre cose altrettanto belle. Decidere di amare qualcuno, decidere di andare fino in fondo con quella persona, significa credere fermamente che quella persona non ti farà mai rimpiangere tutto ciò di cui ti sei privato scegliendola.
E capirete che non è semplice crederlo. Con Vale non capisco bene se è effettivamente così. Con lei sto da dio, ma... forse quel che mi sembra brutto è che non ho termini di paragone, a parte Sara. E' la seconda volta che ho una relazione duratura in vita mia, credo di aver diritto ad avere dubbi.
O forse sono tutte giustificazioni vane e io sono fondamentalmente uno stronzo. Quantomeno, uno stronzo onesto.

Non so bene come posizionarmi moralmente, ecco. Posto che, anche se non mi considerassi moralmente giusto, non ritenga la soluzione morale necessariamente giusta.

E così, avendo perso la mia bussola morale, vago sperso per le mie azioni in cerca di un centro di gravità. L'esperienza si fa anche sbagliandosi, vediamo di farmela senza far male a nessuno... a parte forse me stesso, ma farsi male serve solo a crescere. Almeno così dicono.


Nel frattempo... qua a Milano, ma anche nel resto d'Italia, tutti si chiedono dove cazzo sia finita la primavera, che dicono che non ci sono più le mezze stagioni... almeno cambiate quelle intere. L'altra sera eravamo tranquilli sotto i 10. Cazzo, io dopo metà maggio non vorrei più sentir parlare nemmeno di felpe, a parte quando vado in montagna... l'altra sera ci voleva il giacchetto. Ora ha fatto due giorni di sole, ma le previsioni per il resto della settimana sono a dir poco desolanti... pioggia, pioggia, pioggia a non finire. Temporali, temperature basse... per favore, levatevi dai coglioni. Non avrei mai pensato di dirlo, ma... voglio il sole. Voglio ustionarmi sotto il sole, sudare, avere il desiderio di scorticarmi la pelle di dosso dal caldo, voglio rimpiangere la pioggia, voglio vedere l'intero creato andare a fuoco dal caldo, piuttosto che questa cazzaccio di pioggia...

Quest'ultima, drammatica, parte, era bonus e non c'entrava evidentemente un cazzo con il resto del post, ma il blog è mio e ve la pigliate. Oh >.<

Lo

mercoledì 22 maggio 2013

The Ocean - Pelagial

Musica, arte... cosa sono i The Ocean poco importa. So solo che hanno scritto uno degli album più belli che abbia sentito negli ultimi 3-4 anni.
Pelagial è, come sempre quando parliamo dei The Ocean, un concept album, cioè un disco con un tema comune. Il tema è metaforico: la storia è quella di una persona che, in un batiscafo, si lascia cadere nelle profondità oceaniche fino a toccare il fondo, a simboleggiare una "caduta" sul fondo dell'animo umano, sempre più oppresso dal peso dei propri pensieri e dei propri sogni.
La discesa è resa ottimamente sia dal punto di vista lirico (i testi si fanno via via più cupi, intimistici, opprimenti ed ermetici) che musicale: se i primi brani si muovono su tonalità tendenti al maggiore, su una vocalità prevalentemente pulita e su tempi più veloci e movimentati, via via che ci si avvicina alla fine dell'album i ritmi rallentano e il buon Loic Rossetti graffia la propria voce esibendo un growl/scream sempre più lancinante e sofferto. Emblematico il finale, che propone il tema sempre più lento, rallentato, greve.

We are now on the threshold. 
Hold your breath and close your eyes. 
 This is what you have been hoping 
And waiting for all your life. 

But don't have any illusions:
I will not forgive you. 

And the worst thing is 
That you won't ever forgive yourself for this.

There's no one here. 
No one can harm them here. 
Oh, God...

Certo, non è musica per tutti. E' musica pesante, difficile, assolutamente non immediata né "amichevole", anzi direi che si presenta piuttosto ostica. E non tutti amano provare emozioni negative quando ascoltano musica. Ma se vi piace il Metallo e volete provare qualcosa di diverso... beh, provate a spegnere la luce, mettere in cuffia questo capolavoro ed immaginare di scendere giù nelle profondità oceaniche, fino a toccare il fondo. Non tornerete in superficie facilmente.

Come ascolto bonus, vi metto la meravigliosa The Wish in Dreams (forse la più pesante dell'album)


A questo link trovate tutti i testi, compreso quello del pezzo qua sopra.

Lo

lunedì 20 maggio 2013

Lati

[Questa è la bozza di un post che avevo scritto a novembre circa. Le ultime righe, ad esempio, oggi mi suonano come un campanello d'allarme che, allora, non ho ascoltato]

Da un lato c'è il fatto che, diciamocelo, non sono mai stato così contento. Mi piace stare con lei, mi piace persino battibeccare un po', mi piace la maniera in cui sorride, la sua apertura mentale nel confrontarsi con qualcuno di così diverso come me (ha la mia stessa attitudine a cercare di apprendere qualcosa dalle opinioni contrarie piuttosto che contrastarle ciecamente).

Dall'altro c'è la paura che stia accettando tutto troppo facilmente. Capitemi: io non sono mai stato innamorato. Ora mi sembra tutto così semplice... ma non avendo termini di paragone, non so dire se lei è la persona giusta o se c'è qualcosa di meglio. E non vorrei diventare troppo dipendente da lei da arrivare ad accontentarmi di un'approssimazione della ragazza che vorrei piuttosto che cercare la donna della mia vita.

Non capite male, non c'è nulla che a tutt'oggi vada male fra di noi, anzi... Si, abbiamo qualche piccola difficoltà di comunicazione a volte, derivata probabilmente dal fatto che entrambi abbiamo


[Se c'è difficoltà nel comunicare, allora c'è difficoltà nel superare le divergenze. Se tra l'altro le divergenze sono parecchie, non può veramente funzionare una storia perché finirai sempre per accumulare problemi e non risolverli, fino a che la relazione non scoppia. Ma ero ancora troppo ingenuo per capirlo... Fortunatamente ce ne siam resi conto in tempo, prima che facesse troppo male troncare]

It's a long way...

Questo post conterrà informazioni casuali, visto che non so cosa sto andando a scrivere.

D'altra parte, dovrei essere già sotto la doccia per andare al lavoro, ma tant'è. In questo periodo devo riabituarmi a scrivere, a parlare, perché mettere per iscritto i propri pensieri aiuta a riordinarli. Devi aver chiaro cosa vuoi scrivere se vuoi scriverlo, no? E se lo scrivi, puoi rileggerlo. La mente è complessa, e non sempre riesce ad auto-diagnosticarsi.

Se guardate la mia auto-descrizione, faccio un'arguta metafora. Ne ho di migliori, giuro, in una c'entra addirittura la via lattea. Ma mettetevi in testa questa metafora. Ecco, per me leggere i miei post è come osservare una foto, di qualità non ottima ma nemmeno pessima, della casa in cui abito. Non è la realtà, ma ne è come se vedessi una rappresentazione esterna della mia personalità. Leggermi è come guardarmi da fuori: a volte riesco a comprendere cose che non riesco a cogliere da dentro. So che sembra strambo: se le scrivo IO, è ovvio che so cosa scrivo. No, invece no, non è per niente ovvio. Ci son pensieri che si nascondono, pensieri che bussano di notte alle tegole del tetto sopra il mio letto (che fa rima) che magari non vedo da dentro ma che posso cogliere di sfuggita nella foto. E se li colgo, so cosa sono e posso affrontarli, o diventarci amico magari :)

Anche perché, vi giuro, in questo periodo sono una contraddizione vivente, e questo è emblema del fatto che non so letteralmente cosa sto cercando. Ho una storia con una ragazza che forse amo, ma allo stesso tempo so benissimo che in caso di tentazioni esterne potrei non essere in grado di esserle fedele. E son qua sospeso fra l'idea che si, io voglio stare con lei, e l'idea che potrei farle seriamente male e perderla. Ma potrei perderla anche aspettando.
L'unica maniera che ho trovato per risolvere la situazione è spiegargliela con parole chiare. Sa bene cosa penso e provo, lo accetta e in una certa misura lo capisce. Cosa che, per inciso, ha contribuito a farmela piacere ancora di più. Abbiamo fatto la promessa reciproca di raccontarci cosa ci passa per la mente quando necessario, e per ora... beh, viviamo la nostra storia senza stress. Non sentiamo di avere obblighi l'uno verso l'altra, e quindi sappiamo che se ci vediamo è solo per il piacere di vederci. So che anche lei prova qualcosa che non sa bene cosa sia, ed andiamo avanti così a provare a vedere se un giorno riusciremo a diventare adulti, cosa dannatamente più difficile di quanto sembra.

Ci tengo a dire che questi pensieri vi potrebbero sembrare disordinati tentativi di giustificare la mia condotta da quindicenne dell'ultimo periodo, ed in effetti potrebbero esserlo. Ma per diventare ventisettenne devi anche passare dai quindici, e io forse quella fermata, con Sara, l'avevo saltata. It's a long way to the top, if you wanna grow up :D

(sopportatemi)
Lorenzo

lunedì 13 maggio 2013

Casino

Oh cazzo, devo riordinare le idee. 

Ottobre-Maggio. Sei mesi di vuoto nel blog e di pieno nella vita, rivoluzioni, cambiamenti, tempeste con il risultato che 
a) non mi ci raccapezzo più 
b) mi sento fottutamente VIVO 

Scordatevi la mia vita com'era qualche mese fa, da tenero fanciullo innamorato. La storia con Sara è stata come un razzo di quelli che si scoppiano a Capodanno: è bruciata velocemente, intensamente, ha lasciato il segno, ma alla fine si è risolta in fumo. E' stata probabilmente la cosa più importante che abbia fatto in 27 anni di vita, comunque. Sara in sei mesi ha rivoluzionato tutto, mi ha fatto capire cosa mi manca per crescere, mi ha fatto capire cos'è il prendersi responsabilità e mi ha fatto capire che non conviene far passi più lunghi della gamba. Sto imparando a dosare e comprendere le proprie emozioni, i segnali che mi da la mia mente. Ho imparato ad essere sincero con me stesso. E ho capito che, a 27 anni suonati, probabilmente non sono ancora pronto per una storia seria. Non ne ho la mentalità. I sei mesi con Sara, per quanto lei fosse tutt'altro che possessiva, li ho vissuti (e me ne rendo conto a posteriori) come un animale in gabbia, finalmente convinto delle proprie potenzialità ma incapace di utilizzarle. Non ero felice, mi limitavo ad accontentarmi... e me ne sono accorto non appena è passato l'idillio iniziale, quando le differenze hanno cominciato a farsi sentire. Ho sentito il peso di quelle mille cose che vorrei fare ma che richiedono l'indipendenza mentale da altre persone. Ho realizzato che non avrei probabilmente mai potuto fare un road trip, che avrei presumibilmente abbandonato la montagna in quanto i weekend erano "prenotati". Eravamo arrivati a castrarci vicendevolmente. 

E così, dopo aver scoperto cosa significa avere qualcuno a cui appoggiarsi, mi son ritrovato improvvisamente senza questo sostegno. E rialzandomi devo aver battuto la testa, perché ne sono uscito diverso. Ho voglia di esplodere, di espandermi, di scoprire, di impazzire. Di vivere. E poi ho voglia di trovare qualcuno che abbia la capacità di non farmi rimpiangere la libertà. Forse l'ho già trovata quella persona, chissà... ma per ora, non è ancora tempo di diventare serio. Ho tutto il tempo del mondo. 

Prima devo capire cosa significa. 
Lorenzo

sabato 27 aprile 2013

Riflessi(oni)

Ho visto amori sbocciare
e bruciarsi in fretta,
mille facce disordinate
e case e treni e posti
ed ho impilato mattoni
che ho rifatto cadere,
per rimetterli in piedi ancora.

Ho vissuto mesi
che son sembrati anni.

E si, sono cambiato,
forse cresciuto, magari
semplicemente rifletto
una luce diversa, più mia.
Perché non si cambia mai da soli.