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Cambiare non è un movimento brusco. E' un movimento lento e costante, un flusso. Non è una valanga che distrugge, è il lento lavoro del vento e della pioggia che modellano le rocce a loro piacimento.Quest'ultima poetica frase contiene forse la parola chiave del tutto: costante. E' questo l'obiettivo che ho adesso: conscio che voglio cambiare lavoro, mettere in discussione le mie convinzioni, giocare con la mia personalità e roba simile non posso e non devo sedermi. Ogni giorno devo svegliarmi pensando a degli obiettivi per la sera, ed ogni sera devo andare a letto chiedendomi quanti obiettivi ho raggiunto, se queste conquiste mi hanno portato più vicino all'obiettivo finale, e cosa mi ha ostacolato nel raggiungerli se ho fallito. Non devo correre, perché se corri ti stanchi e alla meta non ci arrivi. Devo camminare e non fermarmi.
La meta è ancora lontana, se una meta effettivamente esiste. Eppure devo resistere, e camminare. Perché cadere sfinito è sempre meglio che rimanere qua a guardare il mondo che mi scorre addosso.
Lo
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