Sono successe tante di quelle cose in questo 2019 che ci potrei riempire dieci blackie. Ma non è il caso, tanto blackie serve a me e ci sono modi più intelligenti per sfruttarlo.
Tipo... servirmi da diario per il percorso che sto facendo di emotional intelligence.
Cos'è l'emotional intelligence?
Emotional intelligence è, per quel che ho capito, prima di tutto percezione. Ci sono miliardi di comportamenti che nascondiamo dietro barriere di "eh, son fatto così!" che in realtà sono tratti della nostra personalità che evitiamo amorevolmente di esplorare. Emotional intelligence è prendere atto di questi tratti, capire cosa ci vogliono comunicare, ed evitare che influiscano negativamente sul resto del mondo.
Ecco, visto che io di roba da scavare ne ho, ho deciso di investire qualche soldo nel provare a gestirla questa intelligenza emozionale.
Il percorso è diviso in 12 settimane, ciascuna delle quali consiste in letture ed attività giornaliere e viene chiusa da un incontro via Zoom di coaching.
Adesso sono alla fine della seconda settimana. Il percorso avrebbe previsto che io tenessi una specie di diario di quanto accadeva, ma si sa che sono sempre in ritardo (eh, sono fatto così!... cit.) e parto dopo.
Meglio tardi che mai.
Quindi, a partire da oggi pomeriggio, infesterò questo blog con i miei sproloqui.
lunedì 30 dicembre 2019
giovedì 24 gennaio 2019
Duemiladiciannove
E così siamo arrivati anche qua. All'ultimo anno di questo decennio.
Il 2019 è cominciato con un capodanno volutamente sottotono, perché ste vacanze di natale me le son prese tranquille. Ne avevo bisogno: la crescita ha sempre bisogno di bei periodi di riposo.
Se devo guardare alle avvisaglie, sembra un inizio di anno tutto sommato positivo.
Il secondo giorno mi sono trovato in una situazione spinosa. A dicembre è nata una nuova situazione maialina con una persona. C'è stato però un problema abbastanza grosso di comunicazione, soprattutto di questa persona con Vu, e mi sono ritrovato con loro due in situazione di tensione ed io in mezzo che non sapevo bene cosa e come comunicare.
Il vecchio me si sarebbe rintanato nella sua zona di comfort e avrebbe chiuso le comunicazioni in merito. Il me del due gennaio si è dato un calcio in culo e ha agito - anche semplicemente dichiarando l'immobilismo e sbloccando la situazione.
Gestione perfetta? Forse no, ma gestione migliore di prima sicuramente. E quella bella sensazione di aver fatto un piccolo ma fondamentale passo avanti.
Al lavoro? Mi rendo conto che, seppure sempre un po' dominato dalla paura, ci son tante cose che ormai mi riescono automatiche e non mi costano alcuna fatica. Ed è una cosa di cui mi son reso conto da solo, facendomi i complimenti e riconoscendomela senza stimoli esterni.
Sono piccoli passi che hanno un effetto enorme. Ogni piccolo passo al di fuori della paura è energia in più che mi spinge, portandomi a fare altri passi e ad uscire ancora di più dalla zona - o chiamiamola prigione - del comfort.
In più, la palestra e l'alimentazione stanno facendo il loro lavoro, sto scrivendo cose utili per Proofy, sto sviluppando pian piano Herbalife... mi sto divertendo, ragazzi. Mi sto divertendo tanto. Faccio fatica, ma mi diverto. E amo vivere, amo andare avanti.
L'obiettivo adesso è rimanere con i piedi per terra, e fare in modo che il prossimo ostacolo - che sicuramente arriverà - venga superato senza troppi danni. Se reggo all'urto, mi sentirò veramente pronto a volare :)
Lore
Il 2019 è cominciato con un capodanno volutamente sottotono, perché ste vacanze di natale me le son prese tranquille. Ne avevo bisogno: la crescita ha sempre bisogno di bei periodi di riposo.
Se devo guardare alle avvisaglie, sembra un inizio di anno tutto sommato positivo.
Il secondo giorno mi sono trovato in una situazione spinosa. A dicembre è nata una nuova situazione maialina con una persona. C'è stato però un problema abbastanza grosso di comunicazione, soprattutto di questa persona con Vu, e mi sono ritrovato con loro due in situazione di tensione ed io in mezzo che non sapevo bene cosa e come comunicare.
Il vecchio me si sarebbe rintanato nella sua zona di comfort e avrebbe chiuso le comunicazioni in merito. Il me del due gennaio si è dato un calcio in culo e ha agito - anche semplicemente dichiarando l'immobilismo e sbloccando la situazione.
Gestione perfetta? Forse no, ma gestione migliore di prima sicuramente. E quella bella sensazione di aver fatto un piccolo ma fondamentale passo avanti.
Al lavoro? Mi rendo conto che, seppure sempre un po' dominato dalla paura, ci son tante cose che ormai mi riescono automatiche e non mi costano alcuna fatica. Ed è una cosa di cui mi son reso conto da solo, facendomi i complimenti e riconoscendomela senza stimoli esterni.
Sono piccoli passi che hanno un effetto enorme. Ogni piccolo passo al di fuori della paura è energia in più che mi spinge, portandomi a fare altri passi e ad uscire ancora di più dalla zona - o chiamiamola prigione - del comfort.
In più, la palestra e l'alimentazione stanno facendo il loro lavoro, sto scrivendo cose utili per Proofy, sto sviluppando pian piano Herbalife... mi sto divertendo, ragazzi. Mi sto divertendo tanto. Faccio fatica, ma mi diverto. E amo vivere, amo andare avanti.
L'obiettivo adesso è rimanere con i piedi per terra, e fare in modo che il prossimo ostacolo - che sicuramente arriverà - venga superato senza troppi danni. Se reggo all'urto, mi sentirò veramente pronto a volare :)
Lore
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