mercoledì 3 settembre 2014

[ACWIP] Negatività pussa via


Questo post è originariamente apparso nel mio blog A Continuous Work in Progress (link)
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Ieri sera era una di quelle serate no, quelle in cui ti senti stanco a rincorrerti da solo e ti senti idiota a faticare che tanto poi a quelli come te mica capitano le fortune. Poi discorso con la B (per questioni di privacy, le persone protagoniste della mia vita privata saranno identificate da lettere), per a dirle tutto ciò che mi passava per la testa, anche i pensieri brutti brutti, e la sensazione di ciottoli che si muovevano. Oggi sono stato parecchio impegnato al lavoro, ma ho fatto i compiti che mi ero prefissato e in serata arriva la chiamata di una gentile ragazza che mi propone un colloquio con un'azienda di cui non faremo il nome. Interessante sulla carta.

Domani mando mail e accetto, farò il colloquio e, male che vada, se a me o loro non andrà bene la soluzione quantomeno mi sarò fatto un po' di pellaccia da colloqui. Che male non fa.

Insomma, mi trovo nella classica ideale situazione del "nulla da perdere, tutto da guadagnare". Ovviamente zitto dove sono ora... mi spiace, ma mi devo un po' parare il culo se andasse male - e potrebbe farlo. Il mio posto di lavoro attuale non è proprio il piano Z, ma sicuramente viene almeno almeno dopo la R... non voglio passarci il futuro, ma son là nel presente e sarebbe idiota rompere i rapporti prima di chiuderli.

Insomma, cuoricini e positività a gogo. Voi ci state capendo qualcosa nel mio sgrammaticato eloquire? Io ho la fortuna di aver tutto in testa. Forse la sfortuna.

Lo

lunedì 1 settembre 2014

[ACWIP] A piccoli passi

Questo post è originariamente apparso nel mio blog A Continuous Work in Progress (link)
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Cambiare non è un movimento brusco. E' un movimento lento e costante, un flusso. Non è una valanga che distrugge, è il lento lavoro del vento e della pioggia che modellano le rocce a loro piacimento.

Quest'ultima poetica frase contiene forse la parola chiave del tutto: costante. E' questo l'obiettivo che ho adesso: conscio che voglio cambiare lavoro, mettere in discussione le mie convinzioni, giocare con la mia personalità e roba simile non posso e non devo sedermi. Ogni giorno devo svegliarmi pensando a degli obiettivi per la sera, ed ogni sera devo andare a letto chiedendomi quanti obiettivi ho raggiunto, se queste conquiste mi hanno portato più vicino all'obiettivo finale, e cosa mi ha ostacolato nel raggiungerli se ho fallito. Non devo correre, perché se corri ti stanchi e alla meta non ci arrivi. Devo camminare e non fermarmi.

La meta è ancora lontana, se una meta effettivamente esiste. Eppure devo resistere, e camminare. Perché cadere sfinito è sempre meglio che rimanere qua a guardare il mondo che mi scorre addosso.

Lo