lunedì 27 maggio 2013

Due discorsi scollegati

Forse quello che mi fa più paura di una relazione seria è il fatto che alcune delle cose che sognavi di fare prima o poi nella vita svaniscono. Provare ad avere una relazione seria significa avere tante cose nuove belle, ma anche rinunciare ad altre cose altrettanto belle. Decidere di amare qualcuno, decidere di andare fino in fondo con quella persona, significa credere fermamente che quella persona non ti farà mai rimpiangere tutto ciò di cui ti sei privato scegliendola.
E capirete che non è semplice crederlo. Con Vale non capisco bene se è effettivamente così. Con lei sto da dio, ma... forse quel che mi sembra brutto è che non ho termini di paragone, a parte Sara. E' la seconda volta che ho una relazione duratura in vita mia, credo di aver diritto ad avere dubbi.
O forse sono tutte giustificazioni vane e io sono fondamentalmente uno stronzo. Quantomeno, uno stronzo onesto.

Non so bene come posizionarmi moralmente, ecco. Posto che, anche se non mi considerassi moralmente giusto, non ritenga la soluzione morale necessariamente giusta.

E così, avendo perso la mia bussola morale, vago sperso per le mie azioni in cerca di un centro di gravità. L'esperienza si fa anche sbagliandosi, vediamo di farmela senza far male a nessuno... a parte forse me stesso, ma farsi male serve solo a crescere. Almeno così dicono.


Nel frattempo... qua a Milano, ma anche nel resto d'Italia, tutti si chiedono dove cazzo sia finita la primavera, che dicono che non ci sono più le mezze stagioni... almeno cambiate quelle intere. L'altra sera eravamo tranquilli sotto i 10. Cazzo, io dopo metà maggio non vorrei più sentir parlare nemmeno di felpe, a parte quando vado in montagna... l'altra sera ci voleva il giacchetto. Ora ha fatto due giorni di sole, ma le previsioni per il resto della settimana sono a dir poco desolanti... pioggia, pioggia, pioggia a non finire. Temporali, temperature basse... per favore, levatevi dai coglioni. Non avrei mai pensato di dirlo, ma... voglio il sole. Voglio ustionarmi sotto il sole, sudare, avere il desiderio di scorticarmi la pelle di dosso dal caldo, voglio rimpiangere la pioggia, voglio vedere l'intero creato andare a fuoco dal caldo, piuttosto che questa cazzaccio di pioggia...

Quest'ultima, drammatica, parte, era bonus e non c'entrava evidentemente un cazzo con il resto del post, ma il blog è mio e ve la pigliate. Oh >.<

Lo

mercoledì 22 maggio 2013

The Ocean - Pelagial

Musica, arte... cosa sono i The Ocean poco importa. So solo che hanno scritto uno degli album più belli che abbia sentito negli ultimi 3-4 anni.
Pelagial è, come sempre quando parliamo dei The Ocean, un concept album, cioè un disco con un tema comune. Il tema è metaforico: la storia è quella di una persona che, in un batiscafo, si lascia cadere nelle profondità oceaniche fino a toccare il fondo, a simboleggiare una "caduta" sul fondo dell'animo umano, sempre più oppresso dal peso dei propri pensieri e dei propri sogni.
La discesa è resa ottimamente sia dal punto di vista lirico (i testi si fanno via via più cupi, intimistici, opprimenti ed ermetici) che musicale: se i primi brani si muovono su tonalità tendenti al maggiore, su una vocalità prevalentemente pulita e su tempi più veloci e movimentati, via via che ci si avvicina alla fine dell'album i ritmi rallentano e il buon Loic Rossetti graffia la propria voce esibendo un growl/scream sempre più lancinante e sofferto. Emblematico il finale, che propone il tema sempre più lento, rallentato, greve.

We are now on the threshold. 
Hold your breath and close your eyes. 
 This is what you have been hoping 
And waiting for all your life. 

But don't have any illusions:
I will not forgive you. 

And the worst thing is 
That you won't ever forgive yourself for this.

There's no one here. 
No one can harm them here. 
Oh, God...

Certo, non è musica per tutti. E' musica pesante, difficile, assolutamente non immediata né "amichevole", anzi direi che si presenta piuttosto ostica. E non tutti amano provare emozioni negative quando ascoltano musica. Ma se vi piace il Metallo e volete provare qualcosa di diverso... beh, provate a spegnere la luce, mettere in cuffia questo capolavoro ed immaginare di scendere giù nelle profondità oceaniche, fino a toccare il fondo. Non tornerete in superficie facilmente.

Come ascolto bonus, vi metto la meravigliosa The Wish in Dreams (forse la più pesante dell'album)


A questo link trovate tutti i testi, compreso quello del pezzo qua sopra.

Lo

lunedì 20 maggio 2013

Lati

[Questa è la bozza di un post che avevo scritto a novembre circa. Le ultime righe, ad esempio, oggi mi suonano come un campanello d'allarme che, allora, non ho ascoltato]

Da un lato c'è il fatto che, diciamocelo, non sono mai stato così contento. Mi piace stare con lei, mi piace persino battibeccare un po', mi piace la maniera in cui sorride, la sua apertura mentale nel confrontarsi con qualcuno di così diverso come me (ha la mia stessa attitudine a cercare di apprendere qualcosa dalle opinioni contrarie piuttosto che contrastarle ciecamente).

Dall'altro c'è la paura che stia accettando tutto troppo facilmente. Capitemi: io non sono mai stato innamorato. Ora mi sembra tutto così semplice... ma non avendo termini di paragone, non so dire se lei è la persona giusta o se c'è qualcosa di meglio. E non vorrei diventare troppo dipendente da lei da arrivare ad accontentarmi di un'approssimazione della ragazza che vorrei piuttosto che cercare la donna della mia vita.

Non capite male, non c'è nulla che a tutt'oggi vada male fra di noi, anzi... Si, abbiamo qualche piccola difficoltà di comunicazione a volte, derivata probabilmente dal fatto che entrambi abbiamo


[Se c'è difficoltà nel comunicare, allora c'è difficoltà nel superare le divergenze. Se tra l'altro le divergenze sono parecchie, non può veramente funzionare una storia perché finirai sempre per accumulare problemi e non risolverli, fino a che la relazione non scoppia. Ma ero ancora troppo ingenuo per capirlo... Fortunatamente ce ne siam resi conto in tempo, prima che facesse troppo male troncare]

It's a long way...

Questo post conterrà informazioni casuali, visto che non so cosa sto andando a scrivere.

D'altra parte, dovrei essere già sotto la doccia per andare al lavoro, ma tant'è. In questo periodo devo riabituarmi a scrivere, a parlare, perché mettere per iscritto i propri pensieri aiuta a riordinarli. Devi aver chiaro cosa vuoi scrivere se vuoi scriverlo, no? E se lo scrivi, puoi rileggerlo. La mente è complessa, e non sempre riesce ad auto-diagnosticarsi.

Se guardate la mia auto-descrizione, faccio un'arguta metafora. Ne ho di migliori, giuro, in una c'entra addirittura la via lattea. Ma mettetevi in testa questa metafora. Ecco, per me leggere i miei post è come osservare una foto, di qualità non ottima ma nemmeno pessima, della casa in cui abito. Non è la realtà, ma ne è come se vedessi una rappresentazione esterna della mia personalità. Leggermi è come guardarmi da fuori: a volte riesco a comprendere cose che non riesco a cogliere da dentro. So che sembra strambo: se le scrivo IO, è ovvio che so cosa scrivo. No, invece no, non è per niente ovvio. Ci son pensieri che si nascondono, pensieri che bussano di notte alle tegole del tetto sopra il mio letto (che fa rima) che magari non vedo da dentro ma che posso cogliere di sfuggita nella foto. E se li colgo, so cosa sono e posso affrontarli, o diventarci amico magari :)

Anche perché, vi giuro, in questo periodo sono una contraddizione vivente, e questo è emblema del fatto che non so letteralmente cosa sto cercando. Ho una storia con una ragazza che forse amo, ma allo stesso tempo so benissimo che in caso di tentazioni esterne potrei non essere in grado di esserle fedele. E son qua sospeso fra l'idea che si, io voglio stare con lei, e l'idea che potrei farle seriamente male e perderla. Ma potrei perderla anche aspettando.
L'unica maniera che ho trovato per risolvere la situazione è spiegargliela con parole chiare. Sa bene cosa penso e provo, lo accetta e in una certa misura lo capisce. Cosa che, per inciso, ha contribuito a farmela piacere ancora di più. Abbiamo fatto la promessa reciproca di raccontarci cosa ci passa per la mente quando necessario, e per ora... beh, viviamo la nostra storia senza stress. Non sentiamo di avere obblighi l'uno verso l'altra, e quindi sappiamo che se ci vediamo è solo per il piacere di vederci. So che anche lei prova qualcosa che non sa bene cosa sia, ed andiamo avanti così a provare a vedere se un giorno riusciremo a diventare adulti, cosa dannatamente più difficile di quanto sembra.

Ci tengo a dire che questi pensieri vi potrebbero sembrare disordinati tentativi di giustificare la mia condotta da quindicenne dell'ultimo periodo, ed in effetti potrebbero esserlo. Ma per diventare ventisettenne devi anche passare dai quindici, e io forse quella fermata, con Sara, l'avevo saltata. It's a long way to the top, if you wanna grow up :D

(sopportatemi)
Lorenzo

lunedì 13 maggio 2013

Casino

Oh cazzo, devo riordinare le idee. 

Ottobre-Maggio. Sei mesi di vuoto nel blog e di pieno nella vita, rivoluzioni, cambiamenti, tempeste con il risultato che 
a) non mi ci raccapezzo più 
b) mi sento fottutamente VIVO 

Scordatevi la mia vita com'era qualche mese fa, da tenero fanciullo innamorato. La storia con Sara è stata come un razzo di quelli che si scoppiano a Capodanno: è bruciata velocemente, intensamente, ha lasciato il segno, ma alla fine si è risolta in fumo. E' stata probabilmente la cosa più importante che abbia fatto in 27 anni di vita, comunque. Sara in sei mesi ha rivoluzionato tutto, mi ha fatto capire cosa mi manca per crescere, mi ha fatto capire cos'è il prendersi responsabilità e mi ha fatto capire che non conviene far passi più lunghi della gamba. Sto imparando a dosare e comprendere le proprie emozioni, i segnali che mi da la mia mente. Ho imparato ad essere sincero con me stesso. E ho capito che, a 27 anni suonati, probabilmente non sono ancora pronto per una storia seria. Non ne ho la mentalità. I sei mesi con Sara, per quanto lei fosse tutt'altro che possessiva, li ho vissuti (e me ne rendo conto a posteriori) come un animale in gabbia, finalmente convinto delle proprie potenzialità ma incapace di utilizzarle. Non ero felice, mi limitavo ad accontentarmi... e me ne sono accorto non appena è passato l'idillio iniziale, quando le differenze hanno cominciato a farsi sentire. Ho sentito il peso di quelle mille cose che vorrei fare ma che richiedono l'indipendenza mentale da altre persone. Ho realizzato che non avrei probabilmente mai potuto fare un road trip, che avrei presumibilmente abbandonato la montagna in quanto i weekend erano "prenotati". Eravamo arrivati a castrarci vicendevolmente. 

E così, dopo aver scoperto cosa significa avere qualcuno a cui appoggiarsi, mi son ritrovato improvvisamente senza questo sostegno. E rialzandomi devo aver battuto la testa, perché ne sono uscito diverso. Ho voglia di esplodere, di espandermi, di scoprire, di impazzire. Di vivere. E poi ho voglia di trovare qualcuno che abbia la capacità di non farmi rimpiangere la libertà. Forse l'ho già trovata quella persona, chissà... ma per ora, non è ancora tempo di diventare serio. Ho tutto il tempo del mondo. 

Prima devo capire cosa significa. 
Lorenzo