sabato 29 gennaio 2011

La rete è libera, viva la rete

Internet è una bestia strana. Studio informatica, quindi non per vantarmi ma posso dire di conoscerla più di un utilizzatore qualunque, ho una buona idea di come funziona (anche se tante cose mi mancano, of course, visto che è complicata in una maniera assurda), e posso dirvi che è qualcosa di assolutamente affascinante. Internet è bellissima, anche se a studiarla ti rendi conto che da quanto è complessa è un miracolo che stia ancora in piedi. E poi è bella perché è libera per antonomasia: difficile da controllare, difficile da bloccare, difficile da gestire per un governo. Internet ha prodotto piccole meraviglie come WikiLeaks, che per qualche mese è stato capace di tirar bombe sulle vergogne di qualche paese che, si, erano piccole cose che forse si immaginavano già, ma costituiscono un piccolo affresco di quello che è il mondo dietro le quinte, di quel che c'è dietro ciò che ti presentano e ti fanno vedere.

Proprio per questo internet è anche pericolosa. Perché essendo difficilmente controllabile può essere utilizzata per scopi illeciti: pedofilia, terrorismo. Se vuoi nascondere qualcosa sulla rete puoi farlo in cinquecento maniere diverse, e sarà molto difficile che ti sgamino.

Ed è difficile gestire una potenza del genere. Ho letto adesso la notizia che, in seguito alla rivoluzione in Egitto il governo ha tagliato di netto la rete. Come si fa a tagliare la rete? Beh, Internet la potete vedere come un gigantesco albero: per semplicità, potremmo vedere il mondo come tronco, dal quale si dirama un grosso ramo per ogni continente, rami che si dividono in rami più piccoli, uno per ogni stato, e così via con regioni, province e comuni fino agli utenti finali che sono le foglie. Noi utenti siamo foglie, così come lo sono i computer sui quali girano i siti internet. Agli snodi dei rami si trovano oggetti chiamati router, che prendono i messaggi inviati lungo l'albero e fanno in modo che arrivino al destinatario.

Immaginate di segare via tutti i router del ramo dell'Egitto: le foglie non sono più connesse al resto dell'albero e l'Egitto è di fatto tagliato fuori dalla rete. Non è possibile controllare Internet, ma è più che semplice cancellarla, eliminarla. E questa, signori miei, è una minaccia. Perché Internet è una delle poche cose completamente libere e nostre che ci è rimasta: i signori al governo (destra, sinistra, centro e compagnia bella) in tutte le nazioni vogliono castrarla. Praticamente in tutti gli stati europei, con la scusa del terrorismo e della pedofilia, sono in studio leggi che vanno ben oltre la prevenzione di questi due mali della società: vogliono controllare l'informazione, vogliono ingabbiare la rete. Stateci attenti.

4 commenti:

  1. vero. Ma la cosa bella è che l'utente normale, anzi, schiere di utenti preparati, prima o poi aggirano ogni legge, ogni limitazione, ogni blocco. L'unica è davvero staccarci la spina.

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  2. il problema è usare la scusa che la gente infrange la legge per controllare quel che la gente fa su internet e possibilmente controllare l'informazione che ci viaggia. Guarda in questo caso: il taglio di internet è usato come strumento per evitare la comunicazione fra i ribelli del regime di Mubarak.



    Poi ci sarebbe da parlarne per secoli... al solito, la libertà è sacrosanta, ma c'è chi ne abusa ed è quasi impossibile tracciare una linea di confine fra l'uso e l'abuso. Sicuramente il popolo tenderà sempre a volere più libertà possibile e il governo ad avere più controllo possibile.

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  3. è inebriante sapersi liberi.

    io non me ne intendo per nulla,

    usufruisco di internet

    e ancora immagino che funzioni per magia.

    bello e utile, 'sto incantamento!

    se poi serve a liberare popoli oppressi...

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  4. considerando che il tutto è nato per gestire poche decine di computer, è miracoloso che funzioni ancora più che bene con miliardi di computer connessi. Unico problema è che stanno finendo gli IP (indirizzi che ti identificano univocamente in rete e che permettono di mandarti messaggi): ce ne sono 4 miliardi e stanno per finire. Se senti parlare di "passaggio a IPv6 si tratta di questo: aumentare gli indirizzi e farli diventare virtualmente infiniti (più di 32 miliardi di miliardi di miliardi di miliardi)



    ma tornando al post... il brutto è che vogliono castrarci questa libertà. E non per sconfiggere l'illegale, quanto per controllare quello che diciamo e pensiamo e rendere internet potenzialmente controllabile. Il controllo delle informazioni è tutto per un governo, e internet essendo incontrollabile è una noia.

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