sabato 19 gennaio 2008

Tuffo nel passato

Un commento a un post vecchio vecchio di un anno fa mi ha fatto venire voglia di riaprire un quadernetto che avevo cominciato a tenere nel 2005, nel quale scrivevo... beh, quello che capitava, quello che pensavo, una specie di prototipo di questo blog. Con l'unica differenza che quel quaderno non l'ha mai letto nessuno, a parte me stesso.

Mi ricordo ancora di questo "post", chiamiamolo così. Ero a letto, il post porta data 15 novembre 2005, e ho cominciato a pensare a una cosa assurda. Vi riporto il testo così com'è... notare che i calcoli li facevo sul momento



Poco fa riflettevo... la vita è come un respiro. Solito clichè da scrittore di canzoni fallito. Eppure, ci ho pensato. Allora, un respiro sono circa 4 secondi, no? Quindi fanno 15 respiri al minuto, oppure 15x60x24 = 5x3x5x2x2x3x3x2³ = 32x27x25 = 4x8x27x25 = 800x27 = 21600 al giorno. Tutto ciò moltiplicato per 365 giorni e 75 anni di vita media, il che significa, espresso in fattori primi (contato 365 = 73x5 e 75 = 5²x3) 2⁵x3⁴x5⁵x73 = 73x3⁴x10⁵. Un bel numeretto, 5,913x10⁸. Ovviamente è una stima 75 anni la vita media... se ipotizziamo la vita dell'uomo tale, prendendo 4 miliardi come età dell'universo , cioè 2¹¹x5⁹, si ha una vita ogni
2¹¹x5⁹/5²x3 anni, o meglio 2⁴/3x10⁷. Poco più di 5x10⁷.

Cosa vuol dire tutto ciò? Che una vita, in confronto all'età dell'universo, è più lunga di un respiro in confronto alla vita stessa. La vita è più di un respiro, addirittura 10 respiri circa.

"Life's like ten breathes". Bel titolo! Ci farò un album! 40 secondi stanno alla vita come la vita stessa sta all'universo. E noi sprechiamo giornate a girarci i pollici, a cercare qualcosa di utile da fare... Noi, 10 respiri dell'Universo, sprechiamo l'ossigeno che portiamo per autodistruggerci! Bei malati che siamo! Il più delle volte non sappiamo come riempire 10 respiri nostri, lottiamo con la vuotezza delle nostre anime, cercando di darci un senso che non abbiamo, abbattendo con violenza i nostri limiti, ma non per migliorarci.

Folli. Siamo solo pazzi. Se riusciremo a crescere, a dare senso ai nostri 40 secondi, saremo stati degni di esistere.



Ho riportato il testo esattamente come l'ho scritto più di due anni fa. Nonostante la follia completa di cui è intriso, nonostante l'italiano qua e la claudicante e i discorsi ermetici (ma d'altra parte quel quaderno era mio e mio soltanto, non pensavo che avrei mai potuto mostrarlo a qualcuno...), forse non ho detto cose così stupide.

Non so se interpretare il fatto che le cazzate che scrivo mi diano ancora da pensare dopo due anni come una cosa positiva o una cosa negativa...

Lo Rè

5 commenti:

  1. aargh la matematica!!!mi ci sono un pò persa cn tutti sti calcoli..ma insomma il senso l'ho capito..."Il più delle volte non sappiamo come riempire 10 respiri nostri, lottiamo con la vuotezza delle nostre anime, cercando di darci un senso che non abbiamo" è proprio la verità...qnt volte mi sento così vuota,senza senso... mik

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  2. anche perchè con quel carattere gli esponenti non si vedono... poi ho approssimato parecchio.

    E' un post abbastanza incasinato, mi ricordo alla fine lo guardavo con gli occhi sgranati pensando "ma davvero ho scritto sta roba?"... quando parto per la tangente arrivo a picchi di saggezza mostruosi XD

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  3. Oh, che meraviglia...è sempre affaniscinante una mente matematica quando riesce a fondersi con le esperienze umane. Molto interessante. :)

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  4. io lo trovo spaventoso...

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  5. Magari non è propriamente la pagina del "caro diario..." che ci si aspetta di leggere, però ha una sua originalità. :)

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